Hotel Umbriaverde Sporting & Resort

Hotel Umbriaverde Sporting & Resort

Umbriaverde Sporting & Resort immerso tra le verdi colline umbre adiacente ai famosi borghi medioevali di Todi e Montefalco è strategicamente posizionato nel cuore dell’Umbria.

L’Hotel dispone di 35 camere, tutte recentemente rinnovate per rendere il vostro soggiorno quanto più confortevole possibile. Sono a vostra disposizione anche un centro benessere, una palestra, una piscina all’aperto e un campo professionale di tiro a volo

Servizi

Accesso disabili

Accettazione gruppi

Ammessi animali piccola taglia

Aria condizionata

Asciugacapelli

Bar

Campo da calcio

Centro benessere/SPA

Family room

Frigo-bar

Gluten free

TV - TV Sat

internet - Wi-fi gratuita

Lavanderia

Noleggio bici

Palestra

Parcheggio

Parco/Giardino

Piscina

Ristorante

Sala Congressi

Sauna

Solarium

Transfer da/per aeroporto

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    Hotel Park Ge.Al.

    Hotel Park Ge. Al.

    La struttura, situata nelle immediate vicinanze dell’uscita Città di Castello Nord della superstarda E-45, dista meno di un chilometro dal centro storico.

    L’ideale sistemazione per chi sceglie di trascorrere la vacanza o il fine settimana alla scoperta della nostra bella Città e dell’Alta Valle del Tevere.

    Durante la bella stagione potrete trascorrere piacevoli momenti di relax nell’ampio giardino con piscina.

    Servizi

    Accesso disabili

    Accettazione gruppi

    Ammessi animali piccola taglia

    Aria condizionata

    Ascensore

    Asciugacapelli

    Bar

    Cassetta di sicurezza

    Gluten free

    internet - Wi-fi gratuita

    Parcheggio

    Parco/Giardino

    Piscina

    Ristorante

    Garage

    Frigo-bar

    Sala Congressi

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      Il Santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza

      L’Umbria, con i suoi pittoreschi paesaggi collinari, i borghi medievali e le profonde radici spirituali, è una delle gemme d’Italia. Tra le numerose attrazioni che questa regione ha da offrire, il Santuario di Collevalenza emerge come un luogo di devozione, speranza e riflessione.

      Siamo a pochi chilometri da Todi, il Santuario di Collevalenza fu fondato per volontà di Madre Speranza ed eretto dall’architetto spagnolo Julio Lafuente nel 1951, con l’intento di creare un luogo che rappresentasse ed esprimesse la Misericordia di Dio per tutti i fedeli che avevano commesso un peccato e che chiedevano perdono e conforto spirituale.

      Un’architettura che incanta
      Oltre alla sua importanza spirituale, il Santuario affascina i visitatori anche dal punto di vista architettonico: a pianta circolare con due ampie aule sacre, la cripta e la chiesa superiore che confluiscono in un’unica realtà architettonica.
      Il Santuario crea, grazie ad un’enorme vetrata concava, un’atmosfera serena, accogliente e luminosa

      I pellegrini che visitano questo luogo sacro vengono accolti con sorrisi genuini e una gentilezza che è tipica dell’ospitalità umbra. Possono sempre confessassi, in nome della stessa Misericordia che il Santuario rappresenta.

      Il messaggio dell’Acqua e le famose piscine
      A partire dal 1° marzo 1979, l’Acqua del Santuario, proveniente dal pozzo che si trova nelle vicinanze, è stata fatta fluire nelle piscine (divise tra uomini e donne) e aperte ai pellegrini o per l’immersione del malati, che potevano immergersi durante la “Liturgia delle Acque” dei sacerdoti del Santuario.
      Attualmente, le “Liturgie delle Acque” sono ancora attive, mentre per le restrizioni post pandemia, le immersioni sono state momentaneamente sospese, ma allo stesso tempo, i pellegrini che si recheranno al Santuario e parteciperanno alla liturgia, verranno accompagnati dal sacerdote ai piedi della statua di Maria Mediatrice per poter bere dalle Fontanelle recitando la preghiera del retto uso dell’Acqua e dei suoi significati spirituali come “refrigerio al corpo e di salute all’anima e di rinnovo dei prodigi per le guarigioni”, come sempre detto da Madre Speranza.

      L’Acqua del Santuario è tutt’oggi considerata un segno della Grazia e uno strumento della Misericordia del Signore.

      Hotel La Terrazza

      Hotel La Terrazza

      L’Hotel La Terrazza è situato a soli 900 mt dal centro storico di Assisi, immerso nel verde e circondato da alberi di olivo. L’intera struttura offre ai suoi clienti un magico panorama naturale, con la verdeggiante e colorata campagna umbra a far da cornice agli ospiti della struttura.

      Da tre generazioni, l’Hotel La Terrazza conserva i valori della tradizione e dell’accoglienza con un occhio sempre attento all’innovazione.

      Offriamo ai nostri ospiti un’esperienza rilassante a pochi minuti dal centro storico di Assisi che, anno dopo anno, si arricchisce di nuovi servizi e comfort.

      Servizi

      Accesso disabili

      Accettazione gruppi

      Ammessi animali piccola taglia

      Aria condizionata

      Ascensore

      Asciugacapelli

      Bar

      Cassetta di sicurezza

      Centro benessere/SPA

      Family room

      Frigo-bar

      Gluten free

      internet - Wi-fi gratuita

      Lavanderia

      Parcheggio

      Parco/Giardino

      Piscina

      Ristorante

      Sauna

      Solarium

      TV - TV Sat

      Garage

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        Hotel Windsor Savoia

        Hotel Windsor Savoia

        Storico hotel ad Assisi, aperto nel 1913 dalla lady inglese Fanny Morgan, è oggi un moderno tre stelle, dotato di tutti i comfort di categoria, ed è tuttora gestito dai suoi discendenti.

        Situato in pieno centro storico di Assisi, l’hotel gode di una splendida posizione nel cuore della città, a soli 100 metri dalla Basilica di San Francesco e vanta una posizione stupendamente panoramica sulla Basilica di San Francesco e sull’intera vallata Umbra. L’eccezionale posizione dell’Hotel Windsor Savoia vi permetterà di scoprire a piedi Assisi, centro di pace, spiritualità ed arte ed è il luogo ideale in cui soggiornare durante una visita della città in uno dei suoi tanti eventi.

        L’hotel dispone di 34 camere con bagno o doccia, di cui 2 sono attrezzate per rispondere alle esigenze dei portatori di handicap, tutte con aria condizionata, connessione WiFi ad internet, minibar, cassetta di sicurezza, tv color e telefono diretto, ascensore, bar, ristorante al chiuso per 250 persone, terrazza panoramica per 100 persone, internet point con connessione veloce e parcheggio. L’intera struttura è per non fumatori ed è interamente accessibile alle persone con difficoltà motorie.

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        Accettazione gruppi

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        Aria condizionata

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        Bar

        Cassetta di sicurezza

        Family room

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        internet - Wi-fi gratuita

        Lavanderia

        Noleggio bici

        Parcheggio

        Ristorante

        Sala Congressi

        Transfer da/per aeroporto

        TV - TV Sat

        Gluten free

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          Borgo San Valentino

          Borgo San Valentino

          Borgo San Valentino, Albergo diffuso, situato nel Comune di Arrone, uno dei borghi più belli d´Italia, a pochi Km. dalla Cascata delle Marmore. Sistema di ospitalità diffusa, ideale per un soggiorno indimenticabile che consente di ritrovare se stessi, riscoprire la natura, condividere un’esperienza di vita con gli abitanti del borgo. Distribuiti in edifici adiacenti fra loro, tutti all’interno delle mura castellane, gli appartamenti, sono il risultato della ristrutturazione di antiche abitazioni, dimore storiche o edifici particolari, tornati al loro antico splendore con un restauro di tipo conservativo per fondere funzionalità, comfort e rispetto della storia.

          L’hotel vi accoglie in 13 appartamenti di varie tipologie: Standard, Superior, Deluxe, e con terrazzo panoramico, tutti dotati di ingresso indipendente, ampi spazi funzionali, camere da letto, bagno, ampio soggiorno e angolo cottura.

          Gli interni, arredati con gusto secondo le tradizioni locali, sono caratterizzati da mobili in stile antico, muri in pietra, soffitti con travi di legno a vista, pavimenti in mattoni antichi.

          L’Osteria dello Sportello, offre un’esperienza enogastronomica d’eccellenza con ‘utilizzo di prodotti di altissima qualità, accuratamente selezionati tra le eccellenze del territorio.

          I nostri ospiti possono usufruire di una piscina privata, con ampio giardino, immersa nel verde, situata ai piedi del Borgo e del giardino degli aromi, situato all’interno delle mura del borgo.

          Servizi

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          Accettazione gruppi

          Ammessi animali piccola taglia

          Asciugacapelli

          Bar

          Cassetta di sicurezza

          Family room

          Gluten free

          internet - Wi-fi gratuita

          Lavanderia

          Noleggio bici

          Parcheggio

          Parco/Giardino

          Piscina

          Ristorante

          Sala Congressi

          TV - TV Sat

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            La storia di San Costanzo

            Il 29 gennaio si festeggia San Costanzo, primo Vescovo e di Perugia e uno dei patroni del capoluogo umbro insieme a San Lorenzo e Sant’Ercolano. La storia della vita di San Costanzo e ciò che ne aleggia intorno è ricco di meraviglia, stupore, fede e misticismo con un pizzico di romanticismo e di dolcezze. Vediamo perché.

            San Costanzo Martire
            In “Mille Santi del Giorno” di Piero Bargellini, una raccolta delle storie delle vite dei Santi, si legge la descrizione di Costanzo, che possiamo datare intorno al II secolo d. C, come un uomo dedito alla fede, alla bontà e generosità verso i poveri e un grande senso del dovere verso la Chiesa Cristiana soprattutto durante le persecuzioni dell’Imperatore Marco Aurelio.

            Si narra che Costanzo, sotto l’Impero di Marco Aurelio fu martirizzato e perseguitato brutalmente: rinchiuso nel calidarium (antiche terme romane) a temperature altissime, uscendone però, miracolosamente, indenne. Fu arrestato diverse volte e costretto a camminare sui carboni ardenti ma nulla riuscì a scalfire la fede di San Costanzo. Intorno l’anno 178 fu arrestato nuovamente e decapitato a Foligno.

            La salma di San Costanzo fece poi ritorno a Perugia dove trovò riposo in quella che sarà poi la prima Cattedrale di Perugia, fuori le porte di San Pietro e oggi conosciuta come Chiesa di San Costanzo.

            La tradizione dell’Occhiolino
            Per gli amanti del Romanticismo, ecco per voi una leggenda secondo la quale, durante le celebranzioni del Santo, l’immagine di San Costanzo possa fare “l’occhiolino” alle ragazze nubili (e vergini secondo tradizione medievale) che si presentano nella Chiesa dove riposa il Santo, per chiedere se si sposeranno entro l’anno. Naturalmente è un gioco di luci e ombre che rende il tutto magico con un pizzico d’amore.

            Alle fanciulle senza la previsione del lieto evento da parte del Santo, verrà regalato dal fidanzato il dolce tipico perugino ma soprattutto tipico della Festa di San Costanzo, il Torcolo.

             

            Il torcolo di San Costanzo

            Il dolce tipico della tradizione per festeggiare San Costanzo è, appunto, il Torcolo, dietro la quale si celano tante leggende e misteri legati al Santo che rendono ancora oggi questo dolce ricco di fascino e storia.
            Si tramanda, infatti, che il torcolo sia a forma di ciambella per ricordare la corona i fiori che su posta sulla corpo del Santo dopo la decapitazione o ancora che il buco rappresenti la testa mozzata del Santo e in ultimo che la sua forma a ciambella rimandi alla corona sfilata dal capo del Santo una volta decapitata. Ecco perch un dolce tempestato da canditi colorati, in ricordo alle pietre preziose della colora! I cinque tagli sulla ciambella sono, invece, riconducibile ai porte di accesso ai cinque rioni del centro storico di Perugia: Porta San Pietro Porta Sole, Porta Eburnea, Porta Susanna, e Porta Sant’Angelo.

            Il torcolo di San Costanzo, nonostante la grande importanza che ricopre durante la festa del 29 gennaio, è un dolce che viene oggi gustato in Umbria durante tutto l’anno!

            Credit foto
            Regione Umbria
            Umbria Tourism
            Comune di Perugia

            Sulle tracce di Don Matteo a Spoleto

            Spoleto, un gioiello nascosto tra le verdi colline umbre, è un luogo ricco di storia, cultura e fascino.
            Oltre ad essere una destinazione ideale per gli amanti dell’arte e della gastronomia, Spoleto è  famosa per il Festival dei Due Mondi e  per essere la città in cui viene girata la popolare serie televisiva italiana “Don Matteo“(ne avevamo già parlato qui)
            Esploriamo insieme i luoghi incantati di Spoleto che fanno da sfondo alle avventure del nostro amatissimo prete detective!

            La Cattedrale di Santa Maria Assunta e Palazzo Bufalini
            La maestosa Cattedrale di Santa Maria Assunta, conosciuta anche come Duomo di Spoleto, è la location iconica della serie. Questo capolavoro di architettura romanica ospita opere d’arte straordinarie e rappresenta uno dei luoghi più sacri della città. Nella trama di “Don Matteo”, la cattedrale ospita la Canonica, la Caserma dei Carabinieri e il Parlatorio.
            Poco distante si può ammirare Piazza della Signoria dove sono state girate molte scene della Fiction. Palazzo Bufalini è stato utilizzato per le riprese in esterna della Caserma dei Carabinieri. 

            Basilica di Sant’Eufemia e il Teatro Caio Melisso
            Situata all’interno del Palazzo Vescovile, eretta sulle fondamenta dell’antica residenza dei duchi longobardi è la location che ospita la Chiesa di “Don Matteo”. Poco distante si trova il Teatro Caio Melisso, che in occasione della Fiction è diventato il parlatorio del carcere.

            Un Viaggio nel Cuore di Spoleto
            Esplorare i luoghi in cui viene girata la fiction “Don Matteo” è un’esperienza affascinante che consente ai visitatori di immergersi completamente nella magia della serie. Spoleto, con la sua ricca storia, la sua architettura affascinante e la sua aura misteriosa, offre un viaggio indimenticabile nel cuore dell’Umbria.

            Se siete fan della serie, non c’è modo migliore per vivere le avventure di Don Matteo e del suo fedele amico Cecchini, interpretato da Nino Frassica, che visitare personalmente questi luoghi incantati.
            Spoleto vi accoglierà a braccia aperte, offrendovi non solo la bellezza dei suoi monumenti, ma anche l’opportunità di rivivere i momenti emozionanti che avete amato sullo schermo.

            Perciò, preparatevi a fare un viaggio nel mondo di Don Matteo, esplorando gli stessi vicoli tortuosi e le
            stesse piazze affollate che hanno fatto da sfondo alle sue indagini più avvincenti. Spoleto vi attende con i suoi segreti e le sue storie da raccontare, pronta a incantarvi con il suo fascino senza tempo.

            Da Spoleto alle Marmore in bici

            Una proposta di tre giorni in una delle zone più belle dell’Umbria, che unisce le bellezze di Spoleto e di borghi come Sant’Anatolia, Scheggino, Ferentillo e Arrone, con la natura incontaminata della Valnerina, prima di concludersi di fronte allo stupendo spettacolo della Cascata delle Marmore.

            Le Merlettaie del pizzo d’Irlanda dell’Isola Maggiore

            All’inizio del Novecento, la marchesa Elena Guglielmi portò sull’Isola Maggiore nel lago Trasimeno la tecnica di lavorazione del merletto a punto Irlanda, ispirata alle tradizioni nate nei monasteri irlandesi alla fine del XIX secolo, secondo l’antica arte dei merletti di Venezia.

            Invece di essere realizzato con ago e fuselli, la particolarità di questo merletto viene creato a uncinetto utilizzando un filato estremamente sottile. La lungimiranza della Marchesa, fu anche quella di portare da Torino, un’insegnante che potesse trasmettere l’arte del merletto a quella che fu poi la prima maestra isolana, Elvira Tosetti, alla quale fu affidata anche la fondazione e la direzione della scuola di merletto sull’isola per le giovani donne, figlie di pescatori, che sino ad allora svolgevano varie attività durante il giorno senza però percepire alcun pagamento. La scuola diede loro la possibilità e l’opportunità di ricevere una formazione professionale, imparando diverse tecniche per la creazione di tovaglie, lenzuola, vestiti, fazzolettini, guanti etc, una certa indipendenza economica (nel primo anno il loro guadagno fu di circa 390 lire, il secondo anno di circa 2300 lire) e consentire loro di contribuire alle spese familiari.

            Le si vedevano sedute sull’uscio di casa dedite all’uncinetto e alle confezioni di trine. Queste fanciulle e le loro creazioni divennero ben presto stimane dalle nobil donne, clienti abituali della scuola.

            Ben presto, i manufatti vennero esposti alla mostra mercato permanente delle Arti Decorative Italiane di Perugia e i campionari inviati alle Industrie Femminili Italiane di Roma, per essere venduti poi in tutta Italia e all’estero. Le trine d’Irlanda dell’Isola Maggiore divennero famose e molto apprezzate e richieste dal settore dell’alta moda, contribuendo positivamente all’economia dell’isola, specialmente in periodi di crisi della pesca.

            In seguito, negli anni Trenta, con il cambio dello stile della moda e con le influenze che cominciarono ad arrivare dall’America, il merletto d’Irlanda non fu più di moda e la scuola fu costretta a chiudere.
            Le donne isolane, continuarono a lavorare il merletto per il proprio corredo personale e come eredità.

            Nel 1963, l‘isolana Maria Vittoria Semolesti riavviò l’attività fondando una cooperativa di merlettaie per la vendita del merletto d’Irlanda. Anche se la cooperativa chiuse nel 1975, le merlettaie continuarono a lavorare individualmente. È così che via Guglielmi, con le sue merlettaie, divenne una delle attrazioni dell’isola, attirando turisti che ammiravano il processo di creazione delle trine. Ancora oggi, è possibile trovare qualche merlettaia che lavora sull’uscio di casa.

            Le ultime merlettaie dell’Isola Maggiore, tutte discendenti dalla scuola di Maria Vittoria Semolesti, operano ancora oggi. Nel centro dell’isola, nel palazzo che un tempo ospitava la confraternita di Santa Maria dei Disciplinati, è stato istituito il Museo del Merletto, che espone i lavori realizzati dalle donne dell’Isola Maggiore dal 1904 alla fine del XX secolo.

            Atmosfere Natalizie in Umbria

            Atmosfere Natalizie in Umbria

            A partire da Euro 199,00 a persona

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