La storia di Umbria Jazz

Finalmente ritorna Umbria Jazz, l’evento musicale più atteso in Umbria!

Umbria Jazz è il festival musical dedicato al mondo del Jazz più importate in Italia e tra più influenti al mondo.
Un festival tra le note calde del Sax e quelle ritmiche della tromba che risuonano tra i vicoli del Centro Storico di Perugia e i suoi palchi  distribuiti in location con cornici storiche mozzafiato, come il palco di Piazza IV Novembre, la Jazz Jam Session al Teatro Morlacchi, i concerti per i puristi alla Galleria Nazionale dell’Umbria,  fino al Main Stage situato all’arena Santa Giuliana per i concerti dei grande artisti italiani e internazionali che hanno varcato la porta di Umbria Jazz.

Lo stesso Herbie Hancock, presente anche quest’anno ad Umbria Jazz, descrive così il festival:

“È il luogo in cui bisogna essere in questo periodo dell’anno”

Lo sapevi che Umbria Jazz è stato anche citato nella puntata n.16-stagione 33 de I Simpsons?

Ripercorriamo insieme le origini di Umbria Jazz

Nasce nel 1973 (quest’anno festeggia i suoi 50 anni!) per volontà di Carlo Pagnotta, gestore di una bottega di abbigliamento e soprattutto grande appassionato di musica Jazz che desiderava portare nella sua Umbria un festival dedicato a questo genere musicale. La storia narra che ebbe l’idea o la folgorazione Jazz in un bar storico di Via Mazzini, oggi chiuso.
Il primo concerto si svolse proprio ne 1973, nel teatro naturale della Villalago a Piediluco, in provincia di Terni. Altre location destinare ai palchi erano Perugia proprio in Piazza IV Novembre dove fecero il proprio esordio italiano i Weather Report, e ancora Gubbio, proprio per dare l’idea di un festival musicale che abbracciasse tutta l’Umbria.

Non è sempre filato tutto liscio…

Nei difficili e bollenti anni ‘70-’80, tra scontri e idee politiche contrastanti tra la “musica nera” e la “musica bianca”, Umbria Jazz non vide la luce dei palchi nel 1978 fino al 1982!

Il ritorno

L’anno della sua “rinascita” risale al 1982 con novità e cambiamenti come l’introduzione del biglietto di ingresso per alcuni concerti, fino ad allora gratuiti.
Nel 1985 nacque l’Associazione Umbria Jazz che gestisce l’evento e il marchio Umbria Jazz che invece rimane di proprietà della Regione Umbria.
Altra novità è la scelta di Perugia come città ospitante Umbria Jazz con solo alcuni concerti tenuti negli anni a Terni, Assisi, Gubbio. Oppure con l’edizione di Umbria Jazz Winter Edition che si tiene ogni anno a dicembre a Orvieto.

Le vie che suonano

Durate Umbria Jazz, che si tiene ormai da tradizioni per 10 giorni nel mese di luglio, è possibile assistere e ascoltare musicisti, jazzisti, cantanti che si esibiscono lungo tutto corso Vannucci, creando atmosfere uniche tra le note del Jazz, Blues, Gospel, Soul, Rhytm’n’Blues…
Famosi per i loro concerti itinerari sono, per esempio, i Funk Off!

La potenza è Umbria Jazz è l’aver creato un evento di Musica Jazz in Italia, con tutte le sfumature che vanno dal blues alla musica raggae, dal pop al soul, tra grandi artisti e artisti emergenti, tra musica “in strada” e grandi palchi. Un evento in grado di far emozionare e riunire tutti, grandi e piccini, sotto le note del Jazz.

Citando Alessandro Baricco nel suo monologo teatrale Novecento:

“Quando non sai che musica è,
allora è Jazz!”

Alcuni grandi artisti che hanno partecipato in questi anni a Umbria Jazz

Alicia Keys 
Art Blakey 
B.B. King
Carlos Santana 
Diana Krall 
Earth, Wind & Fire 
Elton John 
Eric Clapton 
Herbie Hancock 
Johnny Depp 
Lady Gaga 
Liza Minnelli 
Massive Attack 
Mika 
Phil Collins 
Pino Daniele 
Prince 
Simply Red 
Stefano Bollani 
Sting
The Chainsmokers 
Tony Bennett 
Vinicio Capossela 

La Via di Francesco da nord a piedi

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            La Cascata delle Marmore

            La Cascata delle Marmore, formata dal Velino e dal Nera, affluenti del Tevere, è una delle attrazioni naturalistiche più visitata in Umbria, benché sia una cascata artificiale, ha origini antichissime che risalgono già all’epoca romana, nel 271 a.C: è in questa data che il console romano Manio Curio Dentato con un ingegnoso intervento idraulico, fece costruire un canale al fine di far defluire le acque che stagnavano del Velino nella Sabina (pianura reatina), pericolose per la popolazione vicina, verso il fiume Nera. L’intervento fu cosi chiamato e conosciuto nel tempo come “Cavo Curiano”.
            Altri interventi fatti per contrastare gli allagamenti nei periodi di piena dei fiumi risalgono al 1422, a cura dell’ingegnere Aristotile Fioravanti e affidati da Braccio Fortebraccio da Montone. In quest’occasione fu realizzato un nuovo canale chiamato “reatino”. Altri interventi risalgono nel 1547 da Antonio Da Sangallo, su commissione di Papa Paolo III con la costruzione di un terzo canale. Nel 1601 l’architetto Giovanni Fontana realizzò il canale “clementino” in onore di Papa Clemente III. Infine nel 1787 l’architetto Andrea Vici fece l’ultimo intervento che consegnò alla Cascata delle Marmore l’aspetto attuale.

            Ad oggi la Cascata delle Marmore risulta la più alta cascata artificiale d’Europa.

            CURIOSITÀ

            • Il nome deriva dalla ricchezza di carbonato di calcio sulle rocce che ricorda il marmo bianco.
            • Oggi la Cascata non è solo un’importante attrazione turistica e naturalistica per la ricchezza di flora e fauna, dalle alghe, muschi, felci, insetti, pesci, rettili, uccelli e piccoli mammiferi, ma è anche utilizzata per la produzione idroelettrica.
            • La Cascata non è sempre aperta a pieno regime (Attenti agli orari di apertura così da non perdere questo affascinante momento!!), e questo permette di ammirare la bellezza e la ricchezza della vegetazione che si mostra quando il flusso d’acqua della cascata è chiusa. La sua apertura viene annunciata attraverso un segnale acustico. Meravigliosa la vista dell’acqua che si getta con forza e crea, nelle giornate di sole, un meraviglioso arcobaleno. È possibile accedere alla Cascate sia dal Belvedere superiore sia dal Belvedere inferiore.
            • La notte le acque della cascata, quando aperte, sono illuminate da un impianto di illuminazioni a led.
            • La bellezza del Parco della Cascate delle Marmore è data anche dal poter ammirare lungo il percorso le grotte che l’acqua ha scavato nei secoli con stalattiti e stalagmiti nel travertino: alcune si possono visitare e la più famosa è la GROTTA DEGLI INNAMORATI

            UNA ROMANTICA LEGGENDA

            Lo Gnefro, una creatura fatata e leggendaria della cultura popolare umbra, narra la storia della ninfa di nome Nera invaghita del pastore Velino. La dea Giunone, che non accettava un amore tra una ninfa e un essere umano, trasformò la ninfa Nera in un fiume. Velino, credendo che la Ninfa Nera stesse affogando in quelle acque sino ad allora sconosciute, vi si gettò. Giove però, intenerito dal puro amore, trasformò anche il pastore Velino in fiume. Da allora il fiume Nera e fiume Velino poterono stare insieme per l’eternità.

            LO SAPEVI CHE

            • Il soprano Gina Palmucci, profondamente innamorata del suo territorio, essendo di origini ternane, scelse come suo nome d’arte Nera Marmora;
            • La Cascata delle Marmore è stata dipinta da diversi pittori e raccontate da importanti letterali come Lord Byron;
            • È presente in molti film come Intervista di Federico Fellini nel 1987, la Sindrome di Stendhal di Dario Argento nel 1996, e ancora in fiction come Don Matteo;
            • Nel 2011 è la location per il concerto con l’orchestra
              “I Filarmonici di Roma” e nel 2012 il concerto per il “Tributo a Sergio Endrigo” di Simone Cristicchi;
            • Nel 2017 è protagonista della campagna pubblicitaria per la promozione del Turismo in Umbria insieme alla ex tuffatrice italiana Tania Cagnotto;
            • A gennaio 2023 è stata la location per la prova in esterna della trasmissione MasterChef.

             

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            Le Acque dell'Umbria

            Perugia 1416

            La Rievocazione Storica di Perugia 1416

            Ogni anno, la città di Perugia rivive un momento epocale della sua storia attraverso la suggestiva rievocazione storica di Perugia 1416. Questo evento storico e culturale, ricco di fascino e tradizione, celebra il periodo storico tra Medioevo e Rinascimento e l’ingresso in città di Braccio Fortebraccio dopo la vittoria della battaglia di Sant’Egidio, avvenuta il 12 luglio 1416.

            L’Evento
            La rievocazione storica di Perugia 1416, organizzata annualmente, è un’occasione unica per immergersi completamente nell’atmosfera medievale. Quest’anno l’evento si svolgerà dal 13 giugno (preview) al 16 giugno 2024 con la sua IX Edizione.

            Uno degli aspetti più spettacolari dell’evento sono le sfide tra i cinque Magnifici Rioni di Perugia – Porta Sole, Porta San Pietro, Porta Eburnea, Porta Santa Susanna e Porta Sant’Angelo per contendersi il Palio 2024 tra allegorie in Corteo, Corsa del Drappo, Arco Storico e Mossa alla Torre. Il Rione vincitore delle sfide sarà proclamato dallo stesso Braccio.

            Perugia si colora di storia
            Le strade di Perugia in questo periodo si colorano delle scintillanti di centinaia di figuranti in costumi d’epoca. Dame, cavalieri, artigiani e popolani ripropongono scene di vita quotidiana, tornei cavallereschi. Il corteo è arricchito da suoni e colori che riportano indietro nel tempo, creando un’esperienza immersiva tra musiche e artisti di strada, taverne, spettacoli, rionali in abito storico e botteghe degli antichi mestieri.

            La rievocazione storica di Perugia 1416 non è solo un evento folkloristico, ma un vero e proprio viaggio nel tempo che permette di rivivere uno dei momenti più significativi della storia perugina. Attraverso costumi, gare, cibo e tradizioni, Perugia celebra il suo passato con orgoglio e passione, offrendo a tutti un’esperienza indimenticabile.

             

            I templari nell’Appenino Umbro

            Benvenuti nel cuore dell’Umbria, dove la storia si fonde con il fascino dei Templari. Gubbio, una pittoresca città medievale nasconde segreti che risalgono all’epoca dei Cavalieri Templari. In questo articolo, vi porteremo in un viaggio nel tempo per scoprire il legame affascinante tra Gubbio e i Templari, offrendo una vista panoramica di questo antico ordine e delle sue tracce nel cuore di questa città.

            La storia dei Templari
            Per comprendere appieno l’influenza dei Templari nell’Alta Valle del Tevere, è fondamentale gettare uno sguardo alla loro storia. L’Ordine dei Templari, noto anche come i Cavalieri Templari, fu fondato nel XII secolo durante le Crociate in Terra Santa. Questi cavalieri monaci guerrieri erano famosi per la loro abilità militare, la loro devozione religiosa e la loro incredibile ricchezza.

            I Templari ebbero un ruolo significativo nelle Crociate, difendendo i pellegrini cristiani e accumulando una vasta quantità di ricchezze e proprietà in tutto il mondo conosciuto. La loro influenza si estese anche in Italia, e Gubbio non fu un’eccezione. Da un famoso scritto di un nobile Eugubino si legge di un certo Cavaliere Battista Sforzolini:

             “Battista Sforzolini, cavaliere del Tempio di Gerusalemme, fu uno dei più prodi guerrieri del suo tempo; fu sempre il primo in tutti i più pericolosi azardi; non si sottrasse mai ai pericoli, quasi sormontò co’l valore, e co’l senno, e nelle più spaventose mischie diede à vedere, che un cuore generoso non trova pericolo, che lo spaventi “.

            I Templari a Gubbio
            Gubbio, con la sua posizione strategica e la sua importanza storica, divenne un importante centro per i Templari in Italia. Questa città era un crocevia cruciale per i viaggiatori e i pellegrini diretti a Roma e aveva un ruolo chiave nella rete di insediamenti Templari in Italia. Il processo dell’Inquisizione fu inaugurato a Gubbio, nel palazzo della Chiesa di Santa Croce della Foce e nel palazzo del Vescovado.
            Tra Gubbio e i comuni limitrofi di Scheggia e Pascelupo, Scheggia, Costacciaro, Sigillo, Fossato di Vico…sono molte le tracce e simboli come le croci Templari che testimoniano la presenza dei Templari nella terra umbra.
            Gubbio è un tesoro nascosto per gli appassionati di storia e per coloro che sono affascinati dalla storia dei Templari. Questo affascinante viaggio vi permetterà di scoprire i segreti di questo antico ordine e di immergervi nell’atmosfera unica di una città che ha mantenuto viva la sua eredità Templare nei secoli

            Big Bench #379 Scheggia e Pascelupo

            Arrivata la BIG BENCH N. #379 SCHEGGIA E PASCELUPO Fraz. Pascelupo (PG)

            Panchina con seduta verde e struttura in ferro gialla, perfettamente integrata con i colori della natura circostante. Si trova sul Poggio della frazione di Pascelupo, nel Comune di Scheggia e Pascelupo, a circa 530 metri sul livello del mare, all’interno del Parco del Monte Cucco. Questo territorio, caratterizzato da un’eredità templare e una natura incontaminata, si estende su un colle circondato da monti e ruscelli, con sentieri che si snodano tra boschi, vallate e imponenti pareti rocciose. Dalla panchina si gode di una vista mozzafiato sulla Forra del Rio Freddo, sul monte Cucco con la sua spettacolare grotta, sull’Eremo Camaldolese di San Girolamo, sul monte Motette e sul monte Catria, celebre per l’Eremo Benedettino di Fonte Avellana, menzionato da Dante nel canto XIX del Paradiso della Divina Commedia. Poco distante si trova anche il suggestivo Castello Medievale di Pascelupo.