Sulla Via della Ceramica

Sulla Via della Ceramica

A partire da Euro 195,00 per persona

Se nel viaggio e nella vacanza in Umbria non ti accontenti di vedere ma vuoi approfondire, comprendere, conoscere potrai lasciarti affascinare dalla maestria di sapienti artigiani che nelle loro botteghe tramandando da generazioni un sapere prezioso lavorando la ceramica

1° Giorno

Arrivo nel primo pomeriggio. Deruta, la città per antonomasia delle maioliche artistiche, tra le più apprezzate e conosciute nel mondo. Il decoro “raffaellesco” caratterizza tutta la produzione: sono intrecci veloci di foglie, uccelli e altri animali con motivi moreschi, e i colori prevalenti di questo tipo di ceramica sono il blu cobalto intenso e il giallo su smalto bianco che impreziosisce il tutto. In particolare nel ex convento di San Francesco, vale la pena visitare il Museo Regionale della Ceramica, che documenta secoli di questa attività. A seguire visita di un laboratorio artigianale.

Sistemazione in struttura e pernottamento.

2° Giorno

Dopo la prima colazione ci si sposta a Gubbio. La fama della ceramica di Gubbio è legata al nome di Mastro Giorgio, le cui originali maioliche dai riflessi rubino e oro pallio, sono tutt’oggi oggetto di studio da parte di artisti di tutto il mondo. A questo tipo di lavorazione si affianca la lavorazione dei famosi vasi neri e lucidi chiamati buccheri, che ripetono le forme e i fregi degli antichissimi modelli originali etruschi.

Giro turistico con il Gubbio Express.

Pranzo libero

Nel pomeriggio ci si sposta a Gualdo Tadino, luogo in cui la produzione della ceramica era avviata già nel lontano Trecento e che ha visto una riscoperta alla fine dell’Ottocento da parte di Paolo Rubboli del lustro oro rubino, secondo la formula araba descritta da Cipriano Piccolpasso, per la ceramica gualdese si apre una rinnovata stagione artistica. Ingresso alla Rocca Flea

Pernottamento.

3° Giorno

Dopo la prima colazione si conclude il viaggio a Orvieto. Col passare dei secoli si era persa traccia dell’antica attività, fino agli inizi del Novecento, quando la riscoperta di reperti risalenti al Medioevo ne ha risvegliato l’impulso ad una produzione ricca e fiorente. Verrà messa a disposizione la Orvieto Carta Unica per la visita dei principali monumenti.

La nostra migliore offerta è a partire da € 195,00 a persona

La quota a persona comprende:

  • 2 notti di pernottamento in camera doppia/matrimoniale con prima colazione
  • Ingresso al Museo Regionale della Ceramica
  • Visita di un laboratorio artigianale a Deruta
  • Giro turistico con il Gubbio Express
  • Ingresso alla Rocca Flea
  • Orvieto Carta Unica
  • Assicurazione Europ Assistance

La quota non include:

  • Extra, mance ed offerte
  • Mezzo di trasporto
  • City tax da saldarsi in loco (se prevista)
  • Quanto non espressamente indicato nella voce “la tariffa comprende”

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    Federico da Montefeltro by bike

    Federico da Montefeltro by bike

    Gubbio-Urbino
    Durata: MTB h 4,40 E-MTB h 3,36
    Distanza: 61,7 km
    Dislivello: 1.280+
    Punti di interesse: Gubbio, Cantiano, Cagli, Fermignano, cascata del Metauro, Urbino.

    Itinerario di 75 km che separano la città ducale dalla città natale di Federico da Montefeltro.
    È un itinerario ricco di arte e cultura da un lato e di meravigliosi paesaggi naturali dall’altro, quello che collega Gubbio ad Urbino.
    Il percorso si sviluppa in gran parte su strade panoramiche e a basso traffico, immerse nella ridente campagna umbro-marchigiana, toccando i luoghi in cui Federico da Montefeltro una delle figure più celebri
    del rinascimento, ebbe una forte influenza.
    Partenza da Gubbio città natale di Federico da Montefeltro.
    A Gubbio andavano l’affetto di Federico e la massima intensità dei suoi sentimenti, come scrive nel 1446: «perché ve acertamo che lì è tucto el core nostro et tucta l’anima nostra».
    È qui che fece costruire il suo palazzo quale seconda sede del ducato e seconda capitale ricca di vestigia preromane e classiche.

    Si sale alla volta di Urbino, lungo la strada vecchia Contessa, attraversando gli antichi confini dello stato feltresco, Cantiano e Cagli dove il Duca fu Signore per nascita con titoli ottenuti dal padre tramite
    investitura pontificia nel 1424 dc.
    A Cagli Il Torrione è tutto ciò che rimane dell’antica fortezza, progettata da Francesco Di Giorgio Martini, che faceva parte di un piano di difesa voluto dal Duca Federico da Montefeltro.

    Dismessa la sua funzione di difesa, il Torrione oggi non è solamente un bellissimo monumento storico, ma anche la sede del Centro di Scultura Contemporanea. Le sale ospitano opere di artisti di fama internazionale,
    come Mattiacci, Kounellis, Nagasawa, Icaro e tantissimi altri. Le loro sculture poggiano su una scenografia inedita e originale, si armonizzano con pietra e mattoni, creando un effetto incredibilmente suggestivo.
    Fermignano è una piccola cittadina di origine romana che sorge sulla sponda sinistra del fiume Metauro, con tutto attorno il panorama morbido e collinoso tipico del Montefeltro.

    Dopo circa 60 Km l’arrivo ad Urbino la città dichiarata Patrimonio Unesco, culla del Rinascimento italiano e città di Raffaello. Urbino è la perla delle Marche conosciuta anche come la “città ideale” per via
    dell’omonimo dipinto conservato presso il Palazzo Ducale una delle più belle opere del Rinascimento e cuore pulsante della città di Urbino a cui parteciparono alcuni fra i più grandi architetti, pittori, scultori e
    maestranze chiamati da Federico da molte parti d’Italia e d’Europa.
    Urbino è la rappresentazione perfetta di un classico borgo italiano: i vicoli che si incrociano, il profumo di buono a ogni angolo, il magnifico panorama che circonda la cittadina e poi… tanta arte!

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      Ex Ferrovia da Camporeggiano a Fossato di Vico

      Ex Ferrovia da Camporeggiano a Fossato di Vico

      Punti di interesse toccati

      Gubbio

      È nota come la “città di pietra” e sorge sul fianco del monte Ingino: Gubbio vi conquisterà a prima vista con il suo fascino medievale tutto da scoprire nel suo labirinto di vicoli e stradine.

      Le origini di Gubbio affondano le radici nell’antica civiltà umbra, come testimoniato dalle cosiddette Tavole Eugubine scritte in lingua umbra e risalenti al III-I secolo a.C. Potete ammirarle nelle sale del Museo Civico a Palazzo dei Consoli.

      Il periodo d’oro di Gubbio ha inizio intorno al Mille, all’epoca dei Comuni. Sotto la guida del vescovo Ubaldo, nel 1100, la città vinse una guerra contro Perugia. Nel frattempo si diffusero le arti e i mestieri, tra cui la lavorazione delle maioliche. Con il 1300 la città assunse la forma che ha ancora oggi. È a quell’epoca che risalgono alcuni dei palazzi più belli di Gubbio.

      Una passeggiata in centro
      Cominciate il giro dal gioiello di Gubbio, Piazza Grande o Piazza della Signoria, una piazza “pensile” che si affaccia sulla città. Ai suoi lati si trovano i palazzi pubblici della città: Palazzo dei Consoli in stile gotico e Palazzo Pretorio, uno di fronte all’altro. Date un’occhiata anche al Palazzo Ranghiasci Brancaleoni che si trova sulla stessa piazza.

      A due passi c’è il Palazzo Ducale in stile rinascimentale. Dai giardini di Palazzo Ducale si ha una bella vista sulla città. Fate attenzione alla porta alta e stretta a lato del grande portone: è la Porta del morto. Secondo la leggenda da qui passavano le bare dei defunti. Lungo le mura, che si trovano poco sopra il palazzo e risalgono al 1200, si aprono sei porte, alcune delle quali ancora decorate con pitture e stemmi cittadini.

      Tra le chiese non dovreste perdere la cattedrale dei Santi Mariano e Giacomo. Merita un salto anche la chiesa di San Francesco, edificata sui terreni dell’antica famiglia degli Spadalonga che lo avrebbe accolto dopo aver lasciato la casa di suo padre e tutti i suoi averi. Si trova ai piedi della città, dove nel Medioevo si teneva il mercato e c’è ancora la lunghissima Loggia dei Tiratori, costruita nel 1600 dalla corporazione dei tessitori. Qui tendevano i panni di lana appena tessuti.

      La vera meraviglia di Gubbio è tuttavia la Fontana dei Matti davanti al palazzo del Bargello. Tutti possono ottenere la patente da matto facendo tre giri intorno alla fontana e facendosi bagnare alla presenza di un abitante di Gubbio che lo certifichi.

      Dove spingersi nei dintorni
      Basta uscire dalle mura medievali di Gubbio e si dischiude un altro mondo di sorprese da scoprire: il teatro romano, il mausoleo romano poco distante, l’abbazia di San Secondo, la secentesca Madonna del Prato ricca di stucchi e la chiesa della Vittorina costruita proprio dove, secondo la leggenda, San Francesco incontrò il lupo.

      La Gola del Bottaccione

      Nei dintorni di Gubbio si trovano le gole del Bottaccione, ideali per una gita poco fuori città. È una profonda gola dovuta all’erosione del torrente Carmignano, ma è anche ricchissima di testimonianze storiche. Qui si trova un acquedotto che corre lungo la gola e risale al Medioevo.

      Nella gola si trova anche il Monastero di Sant’Ambrogio, che sorge nei pressi di una cittadella preistorica risalente al paleolitico. L’eremo è del 1300 ed era noto per le sue regole severe oltre che per la posizione inaccessibile che garantiva silenzio e solitudine. Non perdete la visita, a cominciare dalle grotte sotterranee per finire con gli affreschi della chiesa

      In cima al monte Ingino: la Basilica di Sant’Ubaldo

      La Basilica di Sant’Ubaldo si trova proprio in vetta al monte che veglia su Gubbio, ma niente paura, se non ve la sentite di scarpinare potete raggiungerla con una comoda funivia e avrete tutta la città ai vostri piedi. Qui si custodisce l’urna con il corpo di Sant’Ubaldo, patrono di Gubbio. E vi arriva anche la famosa corsa della Festa dei Ceri del 15 Maggio.

      La chiesa è di origini medievali, ma nel corso del 1500 fu ampliata con l’aggiunta del convento e del chiostro. Non fatevi ingannare dalla semplicità dell’esterno, entrate per ammirare la ricchezza delle cinque navate e le vetrate istoriate che raccontano la vita di Sant’Ubaldo.

      Castello di Colmollaro

      II Castello di Colmollaro si trova sopra un rialzo del terreno, in parte circondato da un fitto bosco, lungo la strada per Galvana e Serra Brumonti nel settore sud-orientate del territorio eugubino. Pur rappresentando l’ultimo baluardo difensivo della conca eugubina in quest’area, viene ricordato soprattutto perché feudo dei Raffaelli, una nobile famiglia, eugubina di orientamento ghibellino di Cui un rappresentante, Bosone Novello strinse amicizia con Dante Alighieri presso Arezzo dove si era rifugiato dopo la cacciata dei ghibellini da Gubbio.
      La tradizione riporta la notizia che il sommo poeta esule della patria, trovò rifugio presso l’amico Bosone che, una volta ritornato a Gubbio, si stabilì in questo castello dove Dante, suo ospite, scrisse una parte della Divina Commedia. 

      Ex stazione di Branca

      La stazione fu inaugurata il 5 aprile 1886, e rimase attiva fino al 22 maggio 1945, quando la ferrovia, distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, cessò definitivamente l’esercizio.
      A Branca si attestò l’ultimo convoglio che percorse la linea: si trattava di un treno viaggiatori che fu mitragliato dai tedeschi poco prima della stazione, per poi essere trainato da un trattore nel piazzale della stazione stessa. Sono stati mantenuti, e resi ben visibili, i 12 fori provocati dai proiettili sulla facciata lato binari del fabbricato viaggiatori.

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        Dalla pietra al mare

        Dalla pietra al mare

        Cuore pulsante della città e protagonista di qualsiasi visita è la scenografica e panoramica piazza Grande, straordinario esempio di “piazza sospesa”, sostenuta dagli archi che si possono ammirare nella parte bassa di Gubbio, dalla quale si gode uno splendido panorama sulla valle.

        La piazza ospita Palazzo dei Consoli, simbolo della città, realizzato in stile gotico a testimoniare l’importanza di Gubbio in epoca medievale. All’interno di palazzo dei Consoli c’è il museo civico di Gubbio, con il “campanone” e le sette “Tavole Eugubine”, il più importante documento per la storia dei popoli italici, datate fra il III e il II secolo a.C. Il palazzo dei Consoli ha inoltre un curioso primato storico: è il primo palazzo italiano ad avere avuto l’acqua corrente, tubature e servizi igienici.

        Nella parte bassa dell’abitato si sviluppa piazza Quaranta Martiri, nel Medioevo area di mercato. Sul lato sud si trova la chiesa di San Francesco, alla quale è legato l’episodio di San Francesco e il lupo. Secondo il racconto, arrivato a Gubbio, San Francesco trovò la città deserta perché gli abitanti avevano paura di un feroce lupo. San Francesco si addentrò nella foresta e strinse un patto con l’animale che prevedeva che il lupo non aggredisse più gli uomini, che lo avrebbero invece sfamato e curato. La pietra su cui fu siglato il patto e la pietra della tomba in cui il lupo fu poi seppellito sono ancora visibili in questa chiesa. Nella parte più alta della città, invece, a 908 metri sul livello del mare, sul monte Ingino, si può ammirare la basilica di Sant’Ubaldo che ospita le spoglie del santo e i famosi ceri. Vale la pena salire a piedi o con la funivia. La piccola avventura in funivia è consigliata: si sale per circa 500 metri sospesi nel vuoto in una piccola “gabbia” in cui entrano al massimo 2 persone, con vista panoramica mozzafiato sui tetti di Gubbio e sulla campagna circostante.

        Il comune di Scheggia e Pascelupo è un territorio montuoso di circa 64 km², che occupa la porzione nord-orientale dell’Umbria, al confine con le Marche, ed è l’unico comune umbro situato interamente nel versante adriatico della catena appenninica. Immerso nel cuore dell’Appennino umbro-marchigiano, occupa una vasta zona del parco del Monte Cucco. Boschi, pareti rocciose, forre, sorgenti di acqua limpida sono frequenti.
        La zona, oltre a una notevole varietà di piante come il faggio, il leccio, la roverella, ospita anche specie animali rischio di estinzione, come il lupo appenninico, l’aquila reale e la lontra. Nei pressi si trovano il monte Catria (1701 m), il monte Cucco (1566 m), il monte Motette (1331 m), il monte Le Gronde (1373 m), la forra di Rio Freddo e la Valle delle Prigioni.

        Il fiume Sentino, con il suo corso lungo la valle omonima, attraversa il territorio del comune, ma numerosi altri sono i corsi d’acqua, tra i quali spiccano per importanza di portata il Rio Freddo (proveniente dal massiccio del Monte Cucco), il Fiume Artino e il Fosso della Gorga (che
        provengono dal gruppo del Monte Catria), il Fosso della Pezza (dal Monte Tino), il Fosso di Campitello o Bulgarello, e il fosso Sanbucara (provenienti dal Monte Motette) e il Fosso la Foce (dal monte Orneti).
        Numerose in tutto il territorio montuoso circostante sono anche le sorgenti e le fonti di acqua fresca tra le quali fonte Fontanelle (783 m), fonte S. Giglio, fonte le Campora e fonte Peschi lungo le pendici del Monte Motette, fonte Lorno (877 m), fonte Bregna (830 m) lungo il Monte Foria e fonte Tino sulle spianate del Monte Forcello.
        La montagna di Scheggia è il monte Calvario (949 slm) sul quale è situato il santuario di monte Calvario. Il suo nome deriva dal latino calles oviariae ossia “sentieri delle pecore”, infatti il monte è
        la via d’accesso per i pascoli del monte Cucco. Le sue origini risalgono alla fine del primo millennio d.C. e sono strettamente legate alla storia della congregazione dei Camaldolesi. L’eremo fu forse fondato da san Romualdo nel 980. Notevole impulso diede all’abbazia l’opera di san Pier Damiani, che qui divenne monaco nel 1035 e Priore dal 1043, non solo per l’ampliamento delle costruzioni originarie ma anche per un
        forte sviluppo culturale e spirituale che fece dell’eremo un punto riferimento religioso e sociale.

        La tradizione riporta il numero di 76 santi e beati vissuti nell’eremo. L’Eremo viene citato nella Divina Commedia (Paradiso, canto XXI) da Dante Alighieri, il quale sembra che ne sia stato anche ospite. Il piazzale antistante la basilica; sulla sinistra l’entrata al chiostro e sulla destra lo scriptorium Eretta abbazia nel 1325, Fonte Avellana divenne una potenza socio-economica e, di lì a poco (anno 1392), conobbe la pratica della commenda (XIV – XV secolo). Nel 1569 ad opera di papa Pio V Ghilslieri fu soppressa la congregazione autonoma avellanita che aveva sino ad allora retto il monastero, passando alla congregazione camaldolese. Nemmeno quarant’anni dopo, nel 1610, passò alla congregazione cenobitica camaldolese di San Michele di Murano, per poi ritornare agli inizi del novecento alla congregazione camaldolese. Fonte Avellana restò “commendata” fino a quasi tutto il 1700, ed anche se ebbe commendatari come il cardinale Giuliano della Rovere (poi Giulio II), che lasciarono segni di carattere edilizio ed abbellimenti del tutto degni di nota, nondimeno risentì profondamente degli inevitabili condizionamenti, motivo per cui la decadenza della sua vita monastica fu inesorabile, anche se lenta.
        Tale declino si concluse con la soppressione napoleonica del 1810 e di lí a poco quella italiana del 1866. Tornata sotto la gestione dei monaci camaldolesi nel 1935, oggi Fonte Avellana ha ritrovato il suo antico splendore, sia spirituale sia architettonico.

        Il coro della Basilica del Monastero di Fonte Avellana Il 5 settembre 1982 papa Giovanni Paolo II ha visitato Fonte Avellana in occasione delle celebrazioni del millenario della fondazione dell’Eremo. Nel marzo dello stesso anno il Papa aveva elevato la chiesa abbaziale alla dignità di basilica minore. Dal 2007 anche il Giardino Botanico del monastero, da sempre riservato ai monaci, è aperto al pubblico.

        Il territorio del Comune di Frontone è stato abitato fin dai tempi più remoti; la prima popolazione che creò un insediamento stabile fu sicuramente quella degli Umbri e più tardi giunsero prima i Celti e poi i Romani, quindi la zona venne conquistata dai Longobardi ai quali si sostituirono poi i Franchi. I primi documenti scritti che parlano del castello e della comunità civile di Frontone risalgono all’undicesimo secolo, e la sua storia, fino alla fine del quattordicesimo secolo, fu legata indissolubilmente a quella di Cagli, a cui appartenne come feudo. Divenne poi possedimento eugubino sotto la signoria dei Gabrielli fino al 1420 e passò quindi al Ducato di Urbino, salvo una brevissima dominazione Malatestiana. Nel 1530 il castello ed il territorio di Frontone divennero contea del Ducato di Urbino, dono di Francesco Maria I Della Rovere al nobile modenese Gianmaria Della Porta e tali rimasero fino all’abolizione delle giurisdizioni feudali per effetto dell’annessione al Regno d’Italia napoleonico (1808), abolizione poi rinnovata da Papa Pio VII (1816) .

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          Itinerario rinascimentale tra Umbria e Marche sulle orme dei Montefeltro

          Itinerario rinascimentale tra Umbria e Marche sulle orme dei Montefeltro

          Questo itinerario ci porterà attraverso alcune delle più affascinanti città dell’Umbria e delle Marche, seguendo le tracce dei Montefeltro e del Rinascimento. Ogni tappa offre un’opportunità unica per immergersi nella storia, nell’arte e nella cultura di una delle epoche più affascinanti d’Italia.

          La prima tappa del nostro percorso è <span style=”color: #aaba51;”><strong>GUBBIO</strong></span>, una delle città più antiche dell’Umbria. In piazza Grande svetta il Palazzo dei Consoli, un esempio straordinario di architettura gotica che ospita il Museo Civico. Sarà possibile ammirare la collezione di arte e manufatti storici, tra cui le Tavole Eugubine. Non distante il Palazzo Ducale, esempio unico di architettura rinascimentale, voluto da Federico da Montefeltro attorno al 1476 come residenza per la famiglia, sull’illustre esempio di quello urbinate. L’interno conserva alcuni arredi originari e una straordinaria replica dello studiolo di Federico, rivestito di pannelli in legno intarsiati su disegni di Francesco di Giorgio. Da non perdere una passeggiata lungo le strade medievali di Gubbio, respirando l’atmosfera unica di questa città, o la risalita con la funivia sul Colle Eletto per ammirare un panorama mozzafiato e visitare la Basilica di Sant’Ubaldo.

          Il percorso prosegue verso <span style=”color: #aaba51;”><strong>URBINO</strong></span>, città natale di Raffaello Sanzio e culla del Rinascimento italiano. Poggiata sulle colline della Valle del Metauro, la città appare da lontano con il suo Palazzo Ducale, costruito dal Duca Federico da Montefeltro, è un capolavoro rinascimentale. All’interno, custodisce la Galleria Nazionale delle Marche, che ospita opere di Piero della Francesca, Tiziano e, naturalmente, Raffaello. Lo studiolo del duca Federico, all’interno del Palazzo, custodisce un pregevole soffitto a cassettoni ed è rivestito nella fascia inferiore di legni intarsiati da Baccio Pontelli su disegni di Sandro Botticelli, Francesco di Giorgio Martini e Donato Bramante.

          Dirigendoci verso la costa, una sosta è d’obbligo a <span style=”color: #aaba51;”><strong>GRADARA</strong></span>. Borgo di confine a pochi passi dalla Romagna, immerso nelle colline ma vicino al mare, è uno spazio fermo in un altro tempo. Il borgo da sempre si identifica con la sua Rocca che per secoli ha difeso dinastie nobili e famose quali i Malatesta, gli Sforza e i Borgia. Citata anche da Dante nella Divina Commedia per l’amore tragico di Paolo e Francesca.

          L’itinerario si conclude a <span style=”color: #aaba51;”><strong>PESARO</strong></span>, sulla costa adriatica. Capitale Italiana per la Cultura nel 2024, città creativa UNESCO per la musica e città della bicicletta. Tra i luoghi da visitare in città sicuramente vi è il Palazzo Ducale, una splendida residenza rinascimentale costruita dai Duchi di Urbino, che si erge maestoso sulla piazza. Città natale di Gioacchino Rossini tante sono i luoghi che ricordano l’illustre personaggio come la sua casa o il Teatro a lui intitolato. Non si può perdere la Villa Imperiale, situata sulle colline che sovrastano Pesaro. Questa residenza rinascimentale, immersa in un parco rigoglioso, è una delle più belle d’Italia.

          La città vanta una lunga spiaggia di sabbia dorata, perfetta per rilassarsi sotto il sole. Il lungomare è costeggiato da palme e offre una splendida vista sul Mare Adriatico. Suggeriamo di fare una passeggiata, noleggiare una bicicletta o semplicemente godersi il mare e il sole.

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            Tour delle Abbazie tra Umbria e Marche: un itinerario nei luoghi del silenzio e della preghiera

            Tour delle Abbazie tra Umbria e Marche: un itinerario nei luoghi del silenzio e della preghiera

            Questo territorio è da sempre una terra di mezzo, estremamente importante dal punto di vista storico e culturale perché crocevia di popoli e tradizioni, a legare – nel passare del tempo – le varie culture è stata la religione, che ha, attraverso chiese, conventi, abbazie, eremi, formato ed influenzato diverse generazioni.

            Partendo dal territorio delle Marche la prima tappa del nostro itinerario è la chiesa di Sant’Ansovino di Avacelli che si trova nel territorio di ARCEVIA, lungo la strada che porta a Serra San Quirico. Costruita intorno all’XI sec., è una delle chiese che probabilmente appartenne all’Ordine dei Templari, intorno ad essa molte sono le leggende legate al fascino e ai tanti segreti che i Cavalieri celavano, una di queste parla di un antico tesoro nascosto proprio nei dintorni della chiesa. Curiosa la storia di un custode che nel ‘600, cercando quest’antica ricchezza spaccò a metà la croce astile con le sei sfere – simbolo dei Cavalieri Templari – che si trova sulla facciata, a quanto pare non vi trovò oro ma una pigna di terracotta.

            La seconda tappa del tour porta all’Abbazia di San Vittore delle Chiuse, nel territorio di GENGA, uno degli edifici in stile romanico più belli e importanti delle Marche. La chiesa, costruita nella terra di nascita di San Benedetto a cui originariamente sarebbe stata intitolata, venne edificata dai Longobardi verso la fine del 900. Molto del fascino di questo grande edificio è dovuto alla sua splendida e scenografica posizione, nella GOLA DI FRASASSI dove le montagne creano una sorta di suggestivo anfiteatro. Sobria e imponente ha una struttura in grossi blocchi di pietra bianchi, la mancanza di decorazioni – in perfetto accordo con i canoni artistici dell’epoca e con i dettami della fede – regala al visitatore un’atmosfera di purezza ed essenzialità. Un particolare misterioso ha da sempre attirato l’attenzione di studiosi e curiosi che si sono chiesti il significato del simbolo dell’Infinito rovesciato che si trova vicino alla porta sinistra dell’altare.

            Altro esempio importante del romanico marchigiano è rappresentato dalla vicina Abbazia di Santa Croce a SASSOFERRATO, nel territorio di Fabriano, che si trova su di una piccola collina circondata da un’affascinante natura impervia. Particolare e affascinante la sua costruzione, all’interno delle mura di una chiesa già esistente edificata con ogni probabilità dai Cavalieri templari di cui si riconoscono diversi simboli scolpiti su colonne e capitelli. I misteri templari non sono i soli a incuriosire, nel piano superiore infatti si notano delle simbologie che rievocano il dio Mytra divinità pagana alla quale era probabilmente dedicato l’antico tempio originale.

            Meta della quarta tappa è l’Abbazia di Sant’Emiliano in CONGIUNTOLI, che, dedicata al martire di Numidia, Emiliano, si trova sulla congiunzione – da qui il nome in Congiuntoli – di due corsi d’acqua l’Esino e il Rio Freddo. Sebbene si trovi in provincia di Perugia, l’antica costruzione in stile romanico-gotico fa territorialmente parte – storicamente e artisticamente – di questa straordinaria zona di confine della Marca di Ancona. Si tratta di una monumentale abbazia benedettina dall’aspetto severo e imponente che comprende il cenobio e la chiesa e che con molta probabilità appartenne all’Ordine templare che, proprio sul Rio Freddo, aveva una sede accertata storicamente. La perdita dell’archivio del monastero non consente datazioni o informazioni precise, certo è che fu molto importante e possedette diverse proprietà vendute nel 1860 quando il regio commissario dell’Umbria soppresse il monastero.

            Prima di lasciare le Marche e dirigerci verso l’Umbria, si farà tappa presso il maestoso Monastero o eremo della Santa Croce di FONTE AVELLANA, nei pressi di Serra Sant’Abbondio. Costruito alle pendici del Monte Catria intorno all’Anno Mille come luogo di ritiro spirituale per i monaci che volevano un contatto puro con Dio, immergendosi nel silenzio della natura, è tutt’oggi un’oasi di pace dove la natura abbraccia e protegge la struttura e dove molti si recano per pregare e meditare. Prezioso lo scriptorium San Pier Damiani, l’unico nelle Marche a non essere mai stato restaurato e quindi completamente originale, dove i monaci amanuensi studiavano e copiavano gli antichi testi.

            Rientrando in Umbria, nei pressi DI SCHEGGIA E PASCELUPO, si trova l’Abbazia di Santa Maria di Sitria, situata alle falde del monte Nocria (867 metri), nella stretta valle del fosso Artino, all’interno del Parco del Monte Cucco. L’eremo fu costruito da san Romualdo nel 1014 mentre tra il 1018 e il 1021 lo stesso vi fondò il monastero. La chiesa di Sitria è composta da un’unica navata separata, alla maniera benedettina, dal presbiterio tramite una scala in pietra di 8 gradini. È di linee romanico-gotiche, presenta una copertura con volta ogivale in pietra e un altare abbellito da archetti a tre lobi, sorretti da 13 colonnine, delle quali la maggior parte furono rubate negli anni sessanta e ricostruite. Nel catino dell’abside si trova un affresco risalente al XVIII secolo, raffigurante la Crocifissione, di autore ignoto. La cripta sottostante, alla quale si accede per un ingresso al centro della scalinata, è molto elegante e presenta una volta sorretta da una colonna di granito con capitello, quasi sicuramente proveniente da una costruzione di epoca romana. Nel sotterraneo della chiesa, è indicata la cosiddetta prigione di san Romualdo, l’angusta cella in cui il Santo fu rinchiuso per sei mesi dai suoi monaci.

            L’ultima tappa del nostro itinerario che si chiude in Umbria, è nei pressi di UMBERTIDE, l’Abbazia di Montecorona è un imponente complesso benedettino fondato nel XII secolo. Immersa in un fitto bosco, l’abbazia è famosa per la sua cripta romanica, un ambiente suggestivo e ricco di mistero. La visita offre l’opportunità di immergersi nella storia medievale e di apprezzare l’arte sacra in un contesto naturale di rara bellezza.

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              Viaggio nella storia lungo la Via Flaminia: scoperte tra Umbria e Marche

              Viaggio nella storia lungo la Via Flaminia: scoperte tra Umbria e Marche

              Il nostro itinerario lungo l’antica Via Flaminia, tracciata dal console romano Gaio Flaminio nel 220 a.C., consentirà di effettuare un viaggio affascinante tra Umbria e Marche, lungo percorsi che hanno visto passare eserciti, pellegrini e mercanti per oltre duemila anni.

              Partendo dalla pittoresca cittadina di Fossato di Vico. Proseguiremo il viaggio attraversando verdi colline e suggestivi borghi umbri, seguendo le tracce lasciate dai Romani, fino a raggiungere Acqualagna la città del tartufo. Lungo il percorso, scopriremo affascinanti rovine romane, antiche abbazie, fortezze medievali e panorami mozzafiato, rendendo ogni tappa un’opportunità per esplorare e riflettere.

              Prepariamoci a vivere un’avventura indimenticabile, tra storia e natura, lungo la storica Via Flaminia.

              La prima tappa del nostro itinerario è FOSSATO DI VICO. La sua importanza strategica fu all’origine del suo primitivo sviluppo, ma anche causa, dopo la caduta dell’Impero Romano, di violenti scontri e di successive contese e dominazioni per tutto il Medioevo. Di straordinaria bellezza sono le “Rughe”, una via coperta con volte in pietra a tutto sesto, raro esempio di architettura castellana duecentesca con funzione prevalentemente difensiva.

              Non molto distante incontreremo SIGILLO, il borgo ai piedi del Monte Cucco. Posta lungo la Via Flaminia, conserva importanti testimonianze architettoniche, quali le Chiese di Sant’Andrea (XIII sec.) e la Chiesa di Santa Maria Assunta di Scirca, nella frazione omonima (XIII sec.). Poco fuori Sigillo, sopra il torrente Fonturci, c’è un ponte augusteo, il Ponte Spiano, in massi di pietra corniola, lungo 32 metri e largo sulla volta 3,25 metri.

              L’ambiente naturale è sicuramente la vera ricchezza di Sigillo e della vicina COSTACCIARO, che hanno fatto del loro territorio, all’interno del Parco del Monte Cucco, la meta ideale per gli amanti del turismo sportivo, con suggestivi itinerari bike e emozionanti salti con il deltaplano e parapendio.

              Proseguendo il nostro itinerario lungo il tracciato della Via Consolare entriamo a SCHEGGIA E PASCELUPO. Il nome più antico di Scheggia è Ad Hensem, legato alle vicende della Via Flaminia, lungo la quale sarebbe sorto un Tempio Romano dedicato a Giove Pennino. Da menzionare il Ponte a Botte, costruito sul torrente La Foce, lungo la Via Flaminia in direzione di Cantiano (chiamato così per la sua struttura a forma di Botte perfettamente circolare di 22 metri di diametro, detto anche Botte d’Italia).

              Lasciamo ora l’Umbria per entrare nel territorio delle Marche e raggiungiamo CANTIANO, il paese delle amarene, Borgo Bandiera Arancione Touring dove un altro ponte romano, a Pontericcioli, ci attende. Gli elementi della natura cullano Cantiano, con il Monte Catria a sovrastarla dall’alto e le cui sorgenti di acqua di montagna forniscono un altro ingrediente fondamentale, insieme all’orzo coltivato in loco, per la produzione della ottima Birra del Catria.

              Dopo esserci inebriati dei prodotti tipici del luogo proseguiamo il nostro itinerario in direzione di CAGLI, dove si nota subito che la romanità la fa ancora da padrona con il suo Ponte Mallio perfettamente conservato e posto nell’ Area Archeologica proprio a due passi dal centro storico. E proprio situato nei locali del Palazzo Pubblico un altro luogo ci fa capire quanto sia “romana” questa zona delle Marche: il Museo Archeologico e della Via Flaminia di Cagli.

              Lasciamo infine Cagli e ci dirigiamo verso la GOLA DEL FURLO. Qui, la natura ci regala uno spettacolo indimenticabile: un canyon scavato nella roccia, con pareti imponenti che ci lasciano senza fiato. Passeggiamo lungo i sentieri escursionistici, esplorando la galleria romana, un’opera d’ingegneria antica che ha facilitato il passaggio sulla storica Via Flaminia.

              Il nostro viaggio culmina ad ACQUALAGNA, famosa in tutto il mondo come la capitale del tartufo. Qui, spesso si tengono mercati ed eventi legati al prezioso fungo. Sarà possibile fare la visita del Museo del Tartufo, dove apprendere la storia e la cultura di questo prezioso fungo, e perché no fare una degustazione guidata, assaporando le specialità locali a base di tartufo.

              Il nostro itinerario da Fossato di Vico ad Acqualagna, lungo la storica Via Flaminia, si conclude con una ricca esperienza di storia, natura e cultura gastronomica, rendendo ogni momento del viaggio un ricordo indimenticabile.

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                La Via di Francesco da nord a piedi

                La Via di Francesco da nord a piedi

                A partire da Euro 799,00 a persona

                1° giorno

                ASSISI – SANTUARIO DELLA VERNA – PIEVE SANTO STEFANO (circa 15 km – MEDIA 5 ORE)

                Arrivo ad Assisi in autonomia al mattino.

                Il nostro suggerimento e di lasciare l’auto per ritrovarla poi l’ultimo giorno.

                Spostamento con un nostro driver verso il Santuario della Verna. Da qui si inizia il Cammino in direzione di Pieve Santo Stefano.

                Sistemazione in struttura, cena e pernottamento

                2° giorno

                CITERNA – CITTA DI CASTELLO (circa 20 km – MEDIA – 7 ORE)

                Al mattino dopo la prima colazione, spostamento con un nostro driver dalla struttura di Pieve Santo Stefano al punto di partenza di Citerna.

                Da qui il cammino ci conduce fino a Città di Castello.

                Sistemazione in struttura, cena e pernottamento

                3° giorno

                PIETRALUNGA – GUBBIO (circa 26 km –  MEDIA – 8 ORE )

                Al mattino dopo la prima colazione, spostamento con un nostro driver dalla struttura di Città di Castello al punto di partenza di Pietralunga. 

                Da qui il cammino prosegue fino a Gubbio

                Sistemazione in struttura, cena e pernottamento

                4° giorno

                GUBBIO – VALFABBRICA (circa 30 km – MEDIA/DIFFICILE – 8 ORE) 

                 Al mattino giro turistico della città con il Gubbio Express

                Proseguimento verso Valfabbrica

                Sistemazione in struttura, cena e pernottamento

                5° giorno

                VALFABBRICA – ASSISI (circa 15 km – FACILE – 5 ORE)

                Dopo la prima colazione si parte per l’ultimo tragitto del cammino che porterà fino a raggiungere la nostra meta: Assisi.

                Sistemazione in struttura, cena e pernottamento

                6° giorno – ASSISI

                Mattina dedicata alla scoperta di Assisi 

                Note di viaggio

                Ogni sera dell’itinerario il pernottamento è previsto presso strutture quali ad esempio il Refettorio del Pellegrino del Santuario de La Verna, hotel 3/2 stelle, agriturismi e affittacamere, lungo il percorso della Via di Francesco che hanno disponibilità garantendo pertanto ogni notte il pernottamento e la cena in struttura.

                Per quanto riguarda i due spostamenti che normalmente ci sentiamo di suggerire in auto tra Pieve Santo Stefano – Citerna e tra Città di Castello – Pietralunga sono inseriti perché il percorso a detta dei tanti che hanno percorso la Via è impegnativo e soprattutto perché costringerebbe ad aggiungere due ulteriori pernottamenti.

                La nostra migliore offerta è a partire da € 799,00 a persona

                La tariffa si intende a persona e comprende:

                • 5 notti di pernottamento in camera doppia in mezza pensione (bevande incluse)
                • Servizi transfer da Assisi a La Verna, da Pieve Santo Stefano a Citerna, da Città di Castello a Pietralunga
                • Gubbio Express
                • Credenziale del Pellegrino
                • Assicurazione Viaggi Europ Assistance

                La tariffa non comprende:

                •  Extra, mance ed offerte
                • Pranzi
                • Trasporto bagagli ad eccezione delle tappe servite da transfer privato
                • Mezzo di trasporto
                • City tax laddove introdotta dal Comune di riferimento
                • Quanto non espressamente indicato nella voce “la tariffa comprende”

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                  Sulle tracce dei templari

                  Sulle tracce dei templari

                  A partire da Euro 149,00 a persona

                  1° giorno – GUBBIO

                  Arrivo e sistemazione a Gubbio.

                  Gubbio non solo è tra le più belle città medievali dell’Umbria, conosciuta anche con il nome romano di Iguvium, ricca di storia, monumenti e opere architettoniche, ma con la sua posizione strategica e la sua importanza storica, divenne un importante centro per i Templari in Italia: un crocevia cruciale per i viaggiatori e i pellegrini diretti a Roma con un ruolo chiave nella rete di insediamenti Templari.

                  Un giro turistico con il Gubbio Express, un trenino su gomma con audio-video guida sarà il vostro Cicerone per scoprire la storia della città il Palazzo dei Consoli, il Palazzo Pretorio e tutte le meraviglie urbanistiche cittadine.

                  Pranzo libero.

                  La storia narra che il processo dell’Inquisizione ai Templari fu inaugurato proprio Gubbio, nel palazzo della Chiesa di Santa Croce della Foce.

                  Cena libera e pernottamento a Gubbio.

                  2° giorno – GUBBIO -COSTACCIARO

                  Dopo la prima colazione, si salirà con la suggestiva funivia che porta fino alla cima a 850 metri del Monte Ingino dove sorge la Basilica di Sant’Ubaldo in cui sono conservate in un’urna in bronzo le spoglie del santo, Patrono di Gubbio. Intorno alla Basilica ruota anche il fascino della Corsa dei Ceri qui conservati, che vede la stessa come punto di arrivo, che si celebra ogni anno il 15 maggio proprio in onore di Sant’Ubaldo.

                  Una volta disceso il Monte Ingino, non può mancare una visita ai resti dell’antico teatro romano, risalente al 20 a. C e ai reperti dell’Antiquarium per scoprire usi e costumi della Gubbio romana.

                  Pranzo libero

                  Nel pomeriggio ci si sposta verso Costacciaro, in cui si trova non solo il punto di accesso al Parco Regionale del Monte Cucco, caratterizzato dalla forte presenza dell’Ordine del Tempio, nell’insediamento di Sigillo ci con ricchissime testimonianze di pietre segnate con la Croce dei Templari, ma anche la Chiesa di San Francesco, altra testimonianza del passaggio dei Templari.

                  Cena libera e pernottamento a Gubbio.

                  3° giorno – VALFABBRICA

                  Prima di lasciare Gubbio e l’Umbria, suggeriamo una tappa al Castello Templare di Casa Castalda a Valfabbrica ricca di testimonianze dei Cavalieri Templari dal XII al XIV secolo, sotto il simbolo della croce patente della Militia Templi, identificativo dell’Ordine dei Cavalieri del Tempo di Gerusalemme.

                  La nostra migliore offerta è a partire da € 149,00 a persona

                  La tariffa si intende a persona e comprende:

                  • 2 notti di pernottamento con prima colazione in camera doppia o matrimoniale
                  • Biglietto per giro Turistico con Gubbio Express
                  • Biglietto per la Funivia
                  • Assicurazione Viaggi Europ Assistance

                  La tariffa non comprende:

                  • Extra, mance ed offerte
                  • Ingressi museali
                  • Mezzo di trasporto
                  • City tax laddove introdotta dal Comune di riferimento
                  • Quanto non espressamente indicato nella voce “la tariffa comprende”

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                    Gubbio un soggiorno tra natura, cultura e bike

                    Gubbio un soggiorno tra natura, cultura e bike

                    Gubbio una tra le città medievali più suggestive e incantevoli dell’Umbria. Abbiamo immaginato un tour con percorsi circolari che possano abbinare la storia millenaria di Gubbio, il suo patrimonio artistico, alla natura incontaminata a proposte bike e con guida accompagnatrice professionista alla scoperta del territorio e dei suoi bellissimi panorami mozzafiato.

                    Percorsi immaginati con difficoltà diverse adatte a tutti: famiglie e amanti del cicloturismo, bikers esperti ecc.

                      Scegli qual è il tuo tracciato preferito

                      I CINQUE COLLI

                      Il percorso prende il nome dal simbolo della città di Gubbio, i 5 colli rappresentano le cinque colline alle spalle della città , quindi iniziamo l’ascesa nei pressi della località Padule subito impegnativa che dopo km 2 si addolcisce appena si incontra la strada asfaltata, molto panoramica quando usciti dalla vegetazione troviamo alla nostra destra il monte Cucco e la sua valle. Proseguendo si arriva in vetta al monte Ingino, dove la meraviglia della Basilica obbliga uno stop per visitare il luogo dove si trova il patrono della città di Gubbio S.UBALDO. Un panorama unico sulla città e su tutta la piana eugubina. Ora proseguendo superiamo altri due colli con una forte ascesa e arrivati in località Mocaiana rien-triamo in città in leggerissima salita.

                      Difficoltà: DIFFICILE

                      Terreno: ASFALTO 30%
                      STERRATO 50%
                      SENTIERO 20%

                        LA PIANA EUGUBINA

                        Percorso facile che si distende lungo tutta la pianura locale, le molte stradine che delimitano i terreni agricoli creano una ragnatela fantastica di percorsi protetti dalle colline che ci circondano, sicuramente ideale per iniziare una vacanza in zona , ammirando la bellezza che ci offre la natura la storia e la nostra cucina.

                        Difficoltà: FACILE
                        Terreno: ASFALTO 50%
                        STERRATO 50%

                          PEDALANDO VERSO SUD SULLA VIA DI FRANCESCO

                          Condividendo un piccolo tratto del percorso Francescano con i molti pellegrini che effettuano la tratta Gubbio Assisi, partiamo dalla chiesa della Vittorina e dopo circa km 4 arriviamo in loc.Ponte d’Assi, svoltiamo seguendo indicazione Mocaiana circa 800 mt e svoltando a sinistra il percorso diventa sterrato prima in pianura poi tenendo la destra saliamo leggermente e immersi tra oliveti e rimboschimenti di noci e ciliegi oltrepassiamo una barra verde per poi arrivare in vetta, qui il bosco ricco di querce ci regala una piacevole ombra scendendo verso uno dei laghi presenti all’interno della Tenuta di Fassia, laghi artificiali costruiti per l’irrigazione dei terreni, si risale e mantenendo Gubbio alla sinistra si ritorna sulla strada asfaltata scandendo velocemente, svoltiamo a destra e superiamo un’altra collina arrivando in località Colonnata, fantastico è il panorama siamo sulla statale che conduce a Perugia, scendiamo verso Gubbio e rientriamo percorrendo un tratto della vecchia ferrovia Branca -Gubbio.

                          Difficoltà: FACILE
                          Terreno: ASFALTO 50%
                          STERRATO 50%

                            DAL SOLE AL CASTELLO

                            Il percorso si snoda per i primi km tra le colture locali quindi interamente pianeggiante, ci allontaniamo dalla città dire-zione est e arrivati in località Torre dei Calzolari tra la fitta boscaglia toccheremo il castello di Colmollaro un feudo dei Raffaelli, una meraviglia della nostra storia, di qui si prosegue superando la località di Branca saliamo lungo un viale sterrato arrivando in un borgo con il castello di Branca. Il percorso non ha più grosse ascese ma i continui sali e scendi rendo il rientro non facilissimo.

                            Difficoltà: FACILE
                            Terreno: ASFALTO 50%
                            STERRATO 50%

                              TRA LE COLLINE EUGUBINE

                              Con partenza dalla chiesetta della Vittorina, luogo di importanza religiosa, dove San Francesco incontrò e calmò il Lupo di GUBBIO, ci portiamo verso sud attraversando la statale, pochi km di asfalto e il percorso diventa strada bianca, una piccola ascesa ci permetterà di ammirare un panorama meraviglioso della pianura Eugubina, siamo arrivati nella piccola Frazione di Monteluiano, da qui su asfalto si sale e svoltando poi a destra un susseguirsi di sali e scendi fanno da contorno a una vista unica di tutta la vallata Eugubina, qualche km e si scende arrivando nella Frazione di Nerbisci ora il rientro in città è semplice con una leggerissima ascesa, attraversando piccoli borghi si rientra nella città di Pietra dove l’era del Medioevo splende in tutte le sue sfaccettature.

                              Difficoltà: MEDIA
                              Terreno: ASFALTO 50%
                              STERRATO 50%

                                DA GUBBIO VERSO LA VALTIBERINA

                                Percorso impegnativo che si snoda interamente sul territorio a sud di Gubbio , dopo una prima parte su asfalto e in leggera discesa abbandoniamo la pianura per iniziare l’ascesa sulle colline che delimitano il confine con la val Tiberina , Gubbio alla nostra destra e il monte Tezio alla sinistra offrono punti panoramici meravigliosi , si scende velocemente verso il punto più a ovest del comune di Gubbio loc. Camporeggiano ( statale che porta in val Tiberina) non un metro di pianura che subito si sale ritornando verso la città di Gubbio.

                                Difficoltà: MEDIA
                                Terreno: ASFALTO 40%
                                STERRATO 60%

                                  Oltre al pernottamento in base alle tue esigenze potrai arricchire l’esperienza con:

                                  • Lezioni in pista in ebike e mtb per adulti e bambini
                                  • Giro turistico con il Gubbio Express
                                  • Salita e discesa con la Funivia di Gubbio
                                  • Degustazioni di tartufo
                                  • Degustazioni di birra
                                  • Visite museali

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