UBeer

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A partire da Euro 89,00 per persona

Vivi l’esperienza di UBeer con UmbriaSì!

Dal 30 Maggio al 2 Giugno, non perdere la seconda edizione di UBeer – il primo festival della birra artigianale di Perugia, nella splendida cornice del Barton Park.

Per l’occasione, UmbriaSì ha selezionato per te le migliori strutture ricettive, per un soggiorno all’insegna del gusto e del relax.

Prenotando con noi avrai incluso nella quota:

🍻 Token per le degustazioni al festival

🏨 Sistemazione in strutture accuratamente selezionate

📍 Assistenza locale e suggerimenti per vivere al meglio Perugia

Non lasciarti sfuggire l’opportunità di scoprire Perugia tra cultura, musica e ottima birra.

Prenota ora il tuo pacchetto UBeer!

La nostra migliore offerta è a partire da € 89,00 a persona

La quota a persona comprende:

  • 1 notte di pernottamento in camera doppia/matrimoniale con prima colazione
  • token degustazioni UBeer
  • Assicurazione Europ Assistance

La quota non include:

  • Extra, mance ed offerte
  • Mezzo di trasporto
  • Imposta di soggiorno da saldarsi in loco
  • Quanto non espressamente indicato nella voce “la tariffa comprende”

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    Sulla Via della Ceramica

    Sulla Via della Ceramica

    A partire da Euro 195,00 per persona

    Se nel viaggio e nella vacanza in Umbria non ti accontenti di vedere ma vuoi approfondire, comprendere, conoscere potrai lasciarti affascinare dalla maestria di sapienti artigiani che nelle loro botteghe tramandando da generazioni un sapere prezioso lavorando la ceramica

    1° Giorno

    Arrivo nel primo pomeriggio. Deruta, la città per antonomasia delle maioliche artistiche, tra le più apprezzate e conosciute nel mondo. Il decoro “raffaellesco” caratterizza tutta la produzione: sono intrecci veloci di foglie, uccelli e altri animali con motivi moreschi, e i colori prevalenti di questo tipo di ceramica sono il blu cobalto intenso e il giallo su smalto bianco che impreziosisce il tutto. In particolare nel ex convento di San Francesco, vale la pena visitare il Museo Regionale della Ceramica, che documenta secoli di questa attività. A seguire visita di un laboratorio artigianale.

    Sistemazione in struttura e pernottamento.

    2° Giorno

    Dopo la prima colazione ci si sposta a Gubbio. La fama della ceramica di Gubbio è legata al nome di Mastro Giorgio, le cui originali maioliche dai riflessi rubino e oro pallio, sono tutt’oggi oggetto di studio da parte di artisti di tutto il mondo. A questo tipo di lavorazione si affianca la lavorazione dei famosi vasi neri e lucidi chiamati buccheri, che ripetono le forme e i fregi degli antichissimi modelli originali etruschi.

    Giro turistico con il Gubbio Express.

    Pranzo libero

    Nel pomeriggio ci si sposta a Gualdo Tadino, luogo in cui la produzione della ceramica era avviata già nel lontano Trecento e che ha visto una riscoperta alla fine dell’Ottocento da parte di Paolo Rubboli del lustro oro rubino, secondo la formula araba descritta da Cipriano Piccolpasso, per la ceramica gualdese si apre una rinnovata stagione artistica. Ingresso alla Rocca Flea

    Pernottamento.

    3° Giorno

    Dopo la prima colazione si conclude il viaggio a Orvieto. Col passare dei secoli si era persa traccia dell’antica attività, fino agli inizi del Novecento, quando la riscoperta di reperti risalenti al Medioevo ne ha risvegliato l’impulso ad una produzione ricca e fiorente. Verrà messa a disposizione la Orvieto Carta Unica per la visita dei principali monumenti.

    La nostra migliore offerta è a partire da € 195,00 a persona

    La quota a persona comprende:

    • 2 notti di pernottamento in camera doppia/matrimoniale con prima colazione
    • Ingresso al Museo Regionale della Ceramica
    • Visita di un laboratorio artigianale a Deruta
    • Giro turistico con il Gubbio Express
    • Ingresso alla Rocca Flea
    • Orvieto Carta Unica
    • Assicurazione Europ Assistance

    La quota non include:

    • Extra, mance ed offerte
    • Mezzo di trasporto
    • City tax da saldarsi in loco (se prevista)
    • Quanto non espressamente indicato nella voce “la tariffa comprende”

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      Lionel Richie Umbria Jazz 2025

      Promo!!!

      Un’esperienza unica per vivere una mini vacanza in occasione di Umbria Jazz e del concerto di Lionel Richie.

      Scopri con noi la nostra promo Concerto + Soggiorno

      Quota a partire da Euro 195,00

      La quota per persona in camera doppia comprende:

      • Una notte di pernottamento con sistemazione in camera doppia/matrimoniale con prima colazione 
      • Concerto incluso
      • Assicurazione Viaggi Europ Assistance

      La quota non comprende

      • Extra e mance di carattere personale
      • Tassa di soggiorno laddove prevista da versare in contanti
      • Quanto non indicato nella voce “La quota comprende”

      Condizioni di Viaggio

      Alla conferma di disponibilità verrà richiesto il versamento del deposito pari al 30% del pacchetto.

      Il versamento del saldo è richiesto entro 30 giorni dalla data di arrivo.

      La copertura assicurativa Europ Assistance si formalizzerà al versamento del saldo

      Eventuali cancellazioni dovranno essere comunicate via email a info@umbriasi.it

      Per cancellazioni successive il versamento del saldo fino alla data di arrivo, ritardato arrivo e/o anticipata partenza, no show (ovvero non presentazione) verrà richiesto l’ammontare totale della pratica.

      Si potrà attivare la copertura assicurativa Europ Assistance (per i casi previsti dalla copertura) che verrà formalizzata all’atto del versamento del saldo.

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        PH DAVID MORRESI © UMBRIA JAZZ

        Mika Umbria Jazz 2025

        Promo!!!

        Un’esperienza unica per vivere una mini vacanza in occasione di Umbria Jazz e del concerto di Mika.

        Scopri con noi la nostra promo Concerto + Soggiorno

        Quota a partire da Euro 165,00

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          Foto PH DAVID MORRESI © UMBRIA JAZZ

          Soggiorno a Umbria Jazz 2025

          PH DAVID MORRESI © UMBRIA JAZZ

          Soggiorno a Umbria Jazz

          Promo!!!

          Un’esperienza unica per vivere Perugia e Umbria Jazz 

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          Quota a partire da Euro 54,00

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          • Una notte di pernottamento con sistemazione in camera doppia/matrimoniale con prima colazione 
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            PH DAVID MORRESI © UMBRIA JAZZ

            Umbria un cuore di cioccolato

            Umbria un cuore di cioccolato

            A partire da Euro 325,00 a persona

            1° Giorno
            Arrivo a Perugia resa famosa in tutto il mondo dalla Perugina e dal suo ottimo cioccolato.

            Nel pomeriggio la passeggiata nel centro storico prevede l’ingresso a Perugia Sotterranea, un vero e proprio salto indietro nel tempo sotto la cattedrale di San Lorenzo.

            Prima di andare in struttura, sosta di piacere in una cioccolateria del centro storico per una degustazione.

            Sistemazione in struttura per il pernottamento

            2° Giorno
            Dopo la prima colazione ci si sposta verso il nostro Lago Trasimeno che visto dallo spazio disse l’astronauta Parmitano “Sembra un cuore”. Passeggiata per Passignano sul Trasimeno piccola perla turistica del Lago, dove sarà possibile prendere il traghetto per raggiungere l’Isola Maggiore, l’unica abitata, con un piccolo circuito museale.

            Pranzo a Isola Maggiore

            Cena libera e pernottamento

            3° Giorno
            Dopo la prima colazione nel rientrare verso la propria destinazione si potrà effettuare una sosta per una passeggiata a Todi città medievale nominata la “città più vivibile del mondo”.
            Degustazione con merenda in Cantina.

            La nostra migliore è a partire da Euro 325,00 per persona

            La tariffa si intende a persona in camera doppia e comprende:

            • 2 notti di pernottamento con prima colazione
            • Ingresso a Perugia Sotterranea
            • degustazione di cioccolata a Perugia
            • Escursione giornaliera a Isola Maggiore da Passignano sul Trasimeno (biglietto a/r battello, circuito museale, pranzo)
            • Degustazioni di vini in cantina con merenda a Todi
            • Assicurazione viaggi Europ Assistance

            La tariffa non comprende:

            • Extra, mance ed offerte
            • Mezzo di trasporto
            • City tax laddove introdotta dal Comune di riferimento
            • Quanto non espressamente indicato nella voce “la tariffa comprende”

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              Federico da Montefeltro by bike

              Federico da Montefeltro by bike

              Gubbio-Urbino
              Durata: MTB h 4,40 E-MTB h 3,36
              Distanza: 61,7 km
              Dislivello: 1.280+
              Punti di interesse: Gubbio, Cantiano, Cagli, Fermignano, cascata del Metauro, Urbino.

              Itinerario di 75 km che separano la città ducale dalla città natale di Federico da Montefeltro.
              È un itinerario ricco di arte e cultura da un lato e di meravigliosi paesaggi naturali dall’altro, quello che collega Gubbio ad Urbino.
              Il percorso si sviluppa in gran parte su strade panoramiche e a basso traffico, immerse nella ridente campagna umbro-marchigiana, toccando i luoghi in cui Federico da Montefeltro una delle figure più celebri
              del rinascimento, ebbe una forte influenza.
              Partenza da Gubbio città natale di Federico da Montefeltro.
              A Gubbio andavano l’affetto di Federico e la massima intensità dei suoi sentimenti, come scrive nel 1446: «perché ve acertamo che lì è tucto el core nostro et tucta l’anima nostra».
              È qui che fece costruire il suo palazzo quale seconda sede del ducato e seconda capitale ricca di vestigia preromane e classiche.

              Si sale alla volta di Urbino, lungo la strada vecchia Contessa, attraversando gli antichi confini dello stato feltresco, Cantiano e Cagli dove il Duca fu Signore per nascita con titoli ottenuti dal padre tramite
              investitura pontificia nel 1424 dc.
              A Cagli Il Torrione è tutto ciò che rimane dell’antica fortezza, progettata da Francesco Di Giorgio Martini, che faceva parte di un piano di difesa voluto dal Duca Federico da Montefeltro.

              Dismessa la sua funzione di difesa, il Torrione oggi non è solamente un bellissimo monumento storico, ma anche la sede del Centro di Scultura Contemporanea. Le sale ospitano opere di artisti di fama internazionale,
              come Mattiacci, Kounellis, Nagasawa, Icaro e tantissimi altri. Le loro sculture poggiano su una scenografia inedita e originale, si armonizzano con pietra e mattoni, creando un effetto incredibilmente suggestivo.
              Fermignano è una piccola cittadina di origine romana che sorge sulla sponda sinistra del fiume Metauro, con tutto attorno il panorama morbido e collinoso tipico del Montefeltro.

              Dopo circa 60 Km l’arrivo ad Urbino la città dichiarata Patrimonio Unesco, culla del Rinascimento italiano e città di Raffaello. Urbino è la perla delle Marche conosciuta anche come la “città ideale” per via
              dell’omonimo dipinto conservato presso il Palazzo Ducale una delle più belle opere del Rinascimento e cuore pulsante della città di Urbino a cui parteciparono alcuni fra i più grandi architetti, pittori, scultori e
              maestranze chiamati da Federico da molte parti d’Italia e d’Europa.
              Urbino è la rappresentazione perfetta di un classico borgo italiano: i vicoli che si incrociano, il profumo di buono a ogni angolo, il magnifico panorama che circonda la cittadina e poi… tanta arte!

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                Ex Ferrovia da Camporeggiano a Fossato di Vico

                Ex Ferrovia da Camporeggiano a Fossato di Vico

                Punti di interesse toccati

                Gubbio

                È nota come la “città di pietra” e sorge sul fianco del monte Ingino: Gubbio vi conquisterà a prima vista con il suo fascino medievale tutto da scoprire nel suo labirinto di vicoli e stradine.

                Le origini di Gubbio affondano le radici nell’antica civiltà umbra, come testimoniato dalle cosiddette Tavole Eugubine scritte in lingua umbra e risalenti al III-I secolo a.C. Potete ammirarle nelle sale del Museo Civico a Palazzo dei Consoli.

                Il periodo d’oro di Gubbio ha inizio intorno al Mille, all’epoca dei Comuni. Sotto la guida del vescovo Ubaldo, nel 1100, la città vinse una guerra contro Perugia. Nel frattempo si diffusero le arti e i mestieri, tra cui la lavorazione delle maioliche. Con il 1300 la città assunse la forma che ha ancora oggi. È a quell’epoca che risalgono alcuni dei palazzi più belli di Gubbio.

                Una passeggiata in centro
                Cominciate il giro dal gioiello di Gubbio, Piazza Grande o Piazza della Signoria, una piazza “pensile” che si affaccia sulla città. Ai suoi lati si trovano i palazzi pubblici della città: Palazzo dei Consoli in stile gotico e Palazzo Pretorio, uno di fronte all’altro. Date un’occhiata anche al Palazzo Ranghiasci Brancaleoni che si trova sulla stessa piazza.

                A due passi c’è il Palazzo Ducale in stile rinascimentale. Dai giardini di Palazzo Ducale si ha una bella vista sulla città. Fate attenzione alla porta alta e stretta a lato del grande portone: è la Porta del morto. Secondo la leggenda da qui passavano le bare dei defunti. Lungo le mura, che si trovano poco sopra il palazzo e risalgono al 1200, si aprono sei porte, alcune delle quali ancora decorate con pitture e stemmi cittadini.

                Tra le chiese non dovreste perdere la cattedrale dei Santi Mariano e Giacomo. Merita un salto anche la chiesa di San Francesco, edificata sui terreni dell’antica famiglia degli Spadalonga che lo avrebbe accolto dopo aver lasciato la casa di suo padre e tutti i suoi averi. Si trova ai piedi della città, dove nel Medioevo si teneva il mercato e c’è ancora la lunghissima Loggia dei Tiratori, costruita nel 1600 dalla corporazione dei tessitori. Qui tendevano i panni di lana appena tessuti.

                La vera meraviglia di Gubbio è tuttavia la Fontana dei Matti davanti al palazzo del Bargello. Tutti possono ottenere la patente da matto facendo tre giri intorno alla fontana e facendosi bagnare alla presenza di un abitante di Gubbio che lo certifichi.

                Dove spingersi nei dintorni
                Basta uscire dalle mura medievali di Gubbio e si dischiude un altro mondo di sorprese da scoprire: il teatro romano, il mausoleo romano poco distante, l’abbazia di San Secondo, la secentesca Madonna del Prato ricca di stucchi e la chiesa della Vittorina costruita proprio dove, secondo la leggenda, San Francesco incontrò il lupo.

                La Gola del Bottaccione

                Nei dintorni di Gubbio si trovano le gole del Bottaccione, ideali per una gita poco fuori città. È una profonda gola dovuta all’erosione del torrente Carmignano, ma è anche ricchissima di testimonianze storiche. Qui si trova un acquedotto che corre lungo la gola e risale al Medioevo.

                Nella gola si trova anche il Monastero di Sant’Ambrogio, che sorge nei pressi di una cittadella preistorica risalente al paleolitico. L’eremo è del 1300 ed era noto per le sue regole severe oltre che per la posizione inaccessibile che garantiva silenzio e solitudine. Non perdete la visita, a cominciare dalle grotte sotterranee per finire con gli affreschi della chiesa

                In cima al monte Ingino: la Basilica di Sant’Ubaldo

                La Basilica di Sant’Ubaldo si trova proprio in vetta al monte che veglia su Gubbio, ma niente paura, se non ve la sentite di scarpinare potete raggiungerla con una comoda funivia e avrete tutta la città ai vostri piedi. Qui si custodisce l’urna con il corpo di Sant’Ubaldo, patrono di Gubbio. E vi arriva anche la famosa corsa della Festa dei Ceri del 15 Maggio.

                La chiesa è di origini medievali, ma nel corso del 1500 fu ampliata con l’aggiunta del convento e del chiostro. Non fatevi ingannare dalla semplicità dell’esterno, entrate per ammirare la ricchezza delle cinque navate e le vetrate istoriate che raccontano la vita di Sant’Ubaldo.

                Castello di Colmollaro

                II Castello di Colmollaro si trova sopra un rialzo del terreno, in parte circondato da un fitto bosco, lungo la strada per Galvana e Serra Brumonti nel settore sud-orientate del territorio eugubino. Pur rappresentando l’ultimo baluardo difensivo della conca eugubina in quest’area, viene ricordato soprattutto perché feudo dei Raffaelli, una nobile famiglia, eugubina di orientamento ghibellino di Cui un rappresentante, Bosone Novello strinse amicizia con Dante Alighieri presso Arezzo dove si era rifugiato dopo la cacciata dei ghibellini da Gubbio.
                La tradizione riporta la notizia che il sommo poeta esule della patria, trovò rifugio presso l’amico Bosone che, una volta ritornato a Gubbio, si stabilì in questo castello dove Dante, suo ospite, scrisse una parte della Divina Commedia. 

                Ex stazione di Branca

                La stazione fu inaugurata il 5 aprile 1886, e rimase attiva fino al 22 maggio 1945, quando la ferrovia, distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, cessò definitivamente l’esercizio.
                A Branca si attestò l’ultimo convoglio che percorse la linea: si trattava di un treno viaggiatori che fu mitragliato dai tedeschi poco prima della stazione, per poi essere trainato da un trattore nel piazzale della stazione stessa. Sono stati mantenuti, e resi ben visibili, i 12 fori provocati dai proiettili sulla facciata lato binari del fabbricato viaggiatori.

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                  Dalla pietra al mare

                  Dalla pietra al mare

                  Cuore pulsante della città e protagonista di qualsiasi visita è la scenografica e panoramica piazza Grande, straordinario esempio di “piazza sospesa”, sostenuta dagli archi che si possono ammirare nella parte bassa di Gubbio, dalla quale si gode uno splendido panorama sulla valle.

                  La piazza ospita Palazzo dei Consoli, simbolo della città, realizzato in stile gotico a testimoniare l’importanza di Gubbio in epoca medievale. All’interno di palazzo dei Consoli c’è il museo civico di Gubbio, con il “campanone” e le sette “Tavole Eugubine”, il più importante documento per la storia dei popoli italici, datate fra il III e il II secolo a.C. Il palazzo dei Consoli ha inoltre un curioso primato storico: è il primo palazzo italiano ad avere avuto l’acqua corrente, tubature e servizi igienici.

                  Nella parte bassa dell’abitato si sviluppa piazza Quaranta Martiri, nel Medioevo area di mercato. Sul lato sud si trova la chiesa di San Francesco, alla quale è legato l’episodio di San Francesco e il lupo. Secondo il racconto, arrivato a Gubbio, San Francesco trovò la città deserta perché gli abitanti avevano paura di un feroce lupo. San Francesco si addentrò nella foresta e strinse un patto con l’animale che prevedeva che il lupo non aggredisse più gli uomini, che lo avrebbero invece sfamato e curato. La pietra su cui fu siglato il patto e la pietra della tomba in cui il lupo fu poi seppellito sono ancora visibili in questa chiesa. Nella parte più alta della città, invece, a 908 metri sul livello del mare, sul monte Ingino, si può ammirare la basilica di Sant’Ubaldo che ospita le spoglie del santo e i famosi ceri. Vale la pena salire a piedi o con la funivia. La piccola avventura in funivia è consigliata: si sale per circa 500 metri sospesi nel vuoto in una piccola “gabbia” in cui entrano al massimo 2 persone, con vista panoramica mozzafiato sui tetti di Gubbio e sulla campagna circostante.

                  Il comune di Scheggia e Pascelupo è un territorio montuoso di circa 64 km², che occupa la porzione nord-orientale dell’Umbria, al confine con le Marche, ed è l’unico comune umbro situato interamente nel versante adriatico della catena appenninica. Immerso nel cuore dell’Appennino umbro-marchigiano, occupa una vasta zona del parco del Monte Cucco. Boschi, pareti rocciose, forre, sorgenti di acqua limpida sono frequenti.
                  La zona, oltre a una notevole varietà di piante come il faggio, il leccio, la roverella, ospita anche specie animali rischio di estinzione, come il lupo appenninico, l’aquila reale e la lontra. Nei pressi si trovano il monte Catria (1701 m), il monte Cucco (1566 m), il monte Motette (1331 m), il monte Le Gronde (1373 m), la forra di Rio Freddo e la Valle delle Prigioni.

                  Il fiume Sentino, con il suo corso lungo la valle omonima, attraversa il territorio del comune, ma numerosi altri sono i corsi d’acqua, tra i quali spiccano per importanza di portata il Rio Freddo (proveniente dal massiccio del Monte Cucco), il Fiume Artino e il Fosso della Gorga (che
                  provengono dal gruppo del Monte Catria), il Fosso della Pezza (dal Monte Tino), il Fosso di Campitello o Bulgarello, e il fosso Sanbucara (provenienti dal Monte Motette) e il Fosso la Foce (dal monte Orneti).
                  Numerose in tutto il territorio montuoso circostante sono anche le sorgenti e le fonti di acqua fresca tra le quali fonte Fontanelle (783 m), fonte S. Giglio, fonte le Campora e fonte Peschi lungo le pendici del Monte Motette, fonte Lorno (877 m), fonte Bregna (830 m) lungo il Monte Foria e fonte Tino sulle spianate del Monte Forcello.
                  La montagna di Scheggia è il monte Calvario (949 slm) sul quale è situato il santuario di monte Calvario. Il suo nome deriva dal latino calles oviariae ossia “sentieri delle pecore”, infatti il monte è
                  la via d’accesso per i pascoli del monte Cucco. Le sue origini risalgono alla fine del primo millennio d.C. e sono strettamente legate alla storia della congregazione dei Camaldolesi. L’eremo fu forse fondato da san Romualdo nel 980. Notevole impulso diede all’abbazia l’opera di san Pier Damiani, che qui divenne monaco nel 1035 e Priore dal 1043, non solo per l’ampliamento delle costruzioni originarie ma anche per un
                  forte sviluppo culturale e spirituale che fece dell’eremo un punto riferimento religioso e sociale.

                  La tradizione riporta il numero di 76 santi e beati vissuti nell’eremo. L’Eremo viene citato nella Divina Commedia (Paradiso, canto XXI) da Dante Alighieri, il quale sembra che ne sia stato anche ospite. Il piazzale antistante la basilica; sulla sinistra l’entrata al chiostro e sulla destra lo scriptorium Eretta abbazia nel 1325, Fonte Avellana divenne una potenza socio-economica e, di lì a poco (anno 1392), conobbe la pratica della commenda (XIV – XV secolo). Nel 1569 ad opera di papa Pio V Ghilslieri fu soppressa la congregazione autonoma avellanita che aveva sino ad allora retto il monastero, passando alla congregazione camaldolese. Nemmeno quarant’anni dopo, nel 1610, passò alla congregazione cenobitica camaldolese di San Michele di Murano, per poi ritornare agli inizi del novecento alla congregazione camaldolese. Fonte Avellana restò “commendata” fino a quasi tutto il 1700, ed anche se ebbe commendatari come il cardinale Giuliano della Rovere (poi Giulio II), che lasciarono segni di carattere edilizio ed abbellimenti del tutto degni di nota, nondimeno risentì profondamente degli inevitabili condizionamenti, motivo per cui la decadenza della sua vita monastica fu inesorabile, anche se lenta.
                  Tale declino si concluse con la soppressione napoleonica del 1810 e di lí a poco quella italiana del 1866. Tornata sotto la gestione dei monaci camaldolesi nel 1935, oggi Fonte Avellana ha ritrovato il suo antico splendore, sia spirituale sia architettonico.

                  Il coro della Basilica del Monastero di Fonte Avellana Il 5 settembre 1982 papa Giovanni Paolo II ha visitato Fonte Avellana in occasione delle celebrazioni del millenario della fondazione dell’Eremo. Nel marzo dello stesso anno il Papa aveva elevato la chiesa abbaziale alla dignità di basilica minore. Dal 2007 anche il Giardino Botanico del monastero, da sempre riservato ai monaci, è aperto al pubblico.

                  Il territorio del Comune di Frontone è stato abitato fin dai tempi più remoti; la prima popolazione che creò un insediamento stabile fu sicuramente quella degli Umbri e più tardi giunsero prima i Celti e poi i Romani, quindi la zona venne conquistata dai Longobardi ai quali si sostituirono poi i Franchi. I primi documenti scritti che parlano del castello e della comunità civile di Frontone risalgono all’undicesimo secolo, e la sua storia, fino alla fine del quattordicesimo secolo, fu legata indissolubilmente a quella di Cagli, a cui appartenne come feudo. Divenne poi possedimento eugubino sotto la signoria dei Gabrielli fino al 1420 e passò quindi al Ducato di Urbino, salvo una brevissima dominazione Malatestiana. Nel 1530 il castello ed il territorio di Frontone divennero contea del Ducato di Urbino, dono di Francesco Maria I Della Rovere al nobile modenese Gianmaria Della Porta e tali rimasero fino all’abolizione delle giurisdizioni feudali per effetto dell’annessione al Regno d’Italia napoleonico (1808), abolizione poi rinnovata da Papa Pio VII (1816) .

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                    Itinerario rinascimentale tra Umbria e Marche sulle orme dei Montefeltro

                    Itinerario rinascimentale tra Umbria e Marche sulle orme dei Montefeltro

                    Questo itinerario ci porterà attraverso alcune delle più affascinanti città dell’Umbria e delle Marche, seguendo le tracce dei Montefeltro e del Rinascimento. Ogni tappa offre un’opportunità unica per immergersi nella storia, nell’arte e nella cultura di una delle epoche più affascinanti d’Italia.

                    La prima tappa del nostro percorso è <span style=”color: #aaba51;”><strong>GUBBIO</strong></span>, una delle città più antiche dell’Umbria. In piazza Grande svetta il Palazzo dei Consoli, un esempio straordinario di architettura gotica che ospita il Museo Civico. Sarà possibile ammirare la collezione di arte e manufatti storici, tra cui le Tavole Eugubine. Non distante il Palazzo Ducale, esempio unico di architettura rinascimentale, voluto da Federico da Montefeltro attorno al 1476 come residenza per la famiglia, sull’illustre esempio di quello urbinate. L’interno conserva alcuni arredi originari e una straordinaria replica dello studiolo di Federico, rivestito di pannelli in legno intarsiati su disegni di Francesco di Giorgio. Da non perdere una passeggiata lungo le strade medievali di Gubbio, respirando l’atmosfera unica di questa città, o la risalita con la funivia sul Colle Eletto per ammirare un panorama mozzafiato e visitare la Basilica di Sant’Ubaldo.

                    Il percorso prosegue verso <span style=”color: #aaba51;”><strong>URBINO</strong></span>, città natale di Raffaello Sanzio e culla del Rinascimento italiano. Poggiata sulle colline della Valle del Metauro, la città appare da lontano con il suo Palazzo Ducale, costruito dal Duca Federico da Montefeltro, è un capolavoro rinascimentale. All’interno, custodisce la Galleria Nazionale delle Marche, che ospita opere di Piero della Francesca, Tiziano e, naturalmente, Raffaello. Lo studiolo del duca Federico, all’interno del Palazzo, custodisce un pregevole soffitto a cassettoni ed è rivestito nella fascia inferiore di legni intarsiati da Baccio Pontelli su disegni di Sandro Botticelli, Francesco di Giorgio Martini e Donato Bramante.

                    Dirigendoci verso la costa, una sosta è d’obbligo a <span style=”color: #aaba51;”><strong>GRADARA</strong></span>. Borgo di confine a pochi passi dalla Romagna, immerso nelle colline ma vicino al mare, è uno spazio fermo in un altro tempo. Il borgo da sempre si identifica con la sua Rocca che per secoli ha difeso dinastie nobili e famose quali i Malatesta, gli Sforza e i Borgia. Citata anche da Dante nella Divina Commedia per l’amore tragico di Paolo e Francesca.

                    L’itinerario si conclude a <span style=”color: #aaba51;”><strong>PESARO</strong></span>, sulla costa adriatica. Capitale Italiana per la Cultura nel 2024, città creativa UNESCO per la musica e città della bicicletta. Tra i luoghi da visitare in città sicuramente vi è il Palazzo Ducale, una splendida residenza rinascimentale costruita dai Duchi di Urbino, che si erge maestoso sulla piazza. Città natale di Gioacchino Rossini tante sono i luoghi che ricordano l’illustre personaggio come la sua casa o il Teatro a lui intitolato. Non si può perdere la Villa Imperiale, situata sulle colline che sovrastano Pesaro. Questa residenza rinascimentale, immersa in un parco rigoglioso, è una delle più belle d’Italia.

                    La città vanta una lunga spiaggia di sabbia dorata, perfetta per rilassarsi sotto il sole. Il lungomare è costeggiato da palme e offre una splendida vista sul Mare Adriatico. Suggeriamo di fare una passeggiata, noleggiare una bicicletta o semplicemente godersi il mare e il sole.

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