Perugia in un giorno: un viaggio tra arte, storia e sapori

Hai solo un giorno per visitare Perugia?

Non preoccuparti: con i nostri consigli, vivrai un’esperienza indimenticabile nel cuore dell’Umbria. Questa città, ricca di storia, arte e tradizioni culinarie, è la destinazione perfetta per una fuga all’insegna della bellezza e del gusto.

Mattina: alla scoperta del centro storico
La tua avventura inizia in Piazza IV Novembre, il centro nevralgico di Perugia. Ammira la magnifica Fontana Maggiore, una delle più belle opere d’arte medievali d’Italia, e la suggestiva Cattedrale di San Lorenzo, con il suo interno ricco di storia e spiritualità. 

Proprio accanto alla Cattedrale nel Chiostro, potrai accedere a Perugia Sotterranea, sarà come fare un vero e proprio viaggio attraverso i secoli. Questa esperienza, poco conosciuti anche dagli stessi perugini, permette di visitare il mondo sommerso della città di Perugia, e apprendere le varie stratificazioni: dagli Etruschi, attraverso i Romani e l’insediamento papale, fino alla attuale conformazione del centro cittadino.

Sempre in Piazza IV Novembre, trovi il maestoso Palazzo dei Priori, che ospita la Galleria Nazionale dell’Umbria. Qui potrai ammirare capolavori di artisti come il Perugino, maestro di Raffaello, e Pinturicchio. Se ami l’arte e la storia, è una tappa imprescindibile.

Pranzo: sapori autentici umbri
Per pranzo, immergiti nella tradizione gastronomica locale. Una trattoria tipica è il luogo ideale per gustare piatti come gli umbricelli al tartufo nero o la torta al testo, una focaccia farcita con salumi e formaggi. Se preferisci qualcosa di più rustico, un tagliere di prodotti locali e un calice di vino ti regaleranno un autentico assaggio dell’Umbria.

Pomeriggio: viaggio tra passato e panorami
Nel pomeriggio, visita le suggestive Rocca Paolina, una vera città sotterranea costruita nel XVI secolo per volere di Papa Paolo III. Camminare tra i suoi vicoli sotterranei sarà come rivivere la Perugia del Rinascimento.

Poi, passeggia lungo il Corso Vannucci, la via principale della città, piena di negozi, caffè e botteghe artigianali. Qui puoi acquistare souvenir unici, come ceramiche dipinte a mano, tessuti artigianali o il celebre cioccolato Perugina.

Concediti una pausa. Ti consigliamo di assaporare proprio il cibo degli dei in una delle nostre cioccolateria del centro storico. 

Prima di concludere la giornata, fermati al Giardino Carducci, un luogo perfetto per rilassarti e godere di una vista mozzafiato sulla valle umbra. Da qui, il tramonto regala colori magici che ti rimarranno nel cuore.

Contattaci per scoprire ogni angolo nascosto, organizzando tour personalizzati, esperienze culinarie e attività che renderanno il tuo viaggio indimenticabile.

💚 Ti Aspettiamo in Umbria 💚

L’Umbria da Fiction

L’Umbria da Fiction
Benvenuti in Umbria, nel cuore verde dell’Italia, una Regione che incanta con la sua bellezza naturale e il suo fascino storico. Ma c’è qualcosa di magico nell’Umbria che va oltre i suoi paesaggi mozzafiato e le sue città medievali: è il luogo dove la magia del cinema e della televisione prende vita!
In questo viaggio cinematografico, esploreremo i luoghi incantati dell’Umbria che sono servito da sfondo per film e fiction, portando sullo schermo la ricchezza della sua cultura e della sua storia.

Città della Pieve e “CARABINIERI”
Città della Pieve caratterizzata dai suoi edifici in mattoni rossi e situata al confine tra l’Umbria e la Toscana, è stata forse la prima location in Umbria a fare da sfondo per avvincenti inseguimenti tra criminali e carabinieri, nella Fiction “Carabinieri” e che ha fatto da trampolino di lancio nella carriera da attori come Manuela Arcuri, Martina Colombari, Lorenzo Crespi…
La caserma dei carabinieri è stata collocata in via Maddalena 34 in un istituto tecnico.
Il celebre Bar Pippo, frequentato dai protagonisti della fiction, si trova invece in Piazza Matteotti, ed è ancora oggi attivo.

Assisi e “CHE DIO CI AIUTI
Assisi è stata la protagonista delle ultime stagioni della celebre fiction Rai “Che Dio ci aiuti”.
Girovagando per le strade della città, è possibile identificare gli edifici storici di Assisi che fungono da cornice alle avventure di Suor Angela, interpretata dall’attrice Elena Sofia Ricci, che attraversa il centro storico a bordo del suo ormai iconico pulmino blu. Location delle riprese sono state anche la maestosa Basilica Papale di San Francesco, la Basilica di Santa Chiara e la Cattedrale di San Rufino. Molti dei dialoghi tra Suor Angela e Suor Costanza, interpretata dall’attrice Francesca Chillemi, sono state girate, per esempio, nella chiesetta di San Giacomo de Muro Rupto.

Perugia e “LUISA SPAGNOLI”
Perugia
, la pittoresca capitale dell’Umbria, è stata il set per numerose produzioni cinematografiche e televisive: una tra queste, trasmessa nel 2016, è la serie televisiva dedicata a Luisa Spagnoli (ne avevamo parlato qui), imprenditrice lungimirante e creatrice del marchio di moda che porta il suo nome e del famoso Bacio Perugina, il cioccolatino con la nocciola ideato insieme al marito Francesco Buitoni.
La scenografia si è sviluppata soprattutto in piazza IV Novembre, tra la Cattedrale di San Lorenzo, la Fontana Maggiore e Palazzo Priori. Luisa Spagnoli, interpretata dalla bellissima e bravissima Luisa Ranieri, ha sfoggiato eleganti abiti d’epoca mentre percorreva Corso Vannucci, il corso principale di Perugia ma anche le suggestive scalette di Sant’Ercolano

“DON MATTEO” tra Gubbio e Spoleto
Gubbio
, con le sue case di pietra e i vicoli stretti, è un vero tesoro medievale che ha attirato registi di tutto il mondo. La città è stata utilizzata come primo set per il film “Don Matteo”, prima di passare. Gubbio offre un’atmosfera autentica che ha reso la serie ancora più coinvolgente per gli spettatori. A Gubbio, in particolare, sono stati utilizzati la Chiesa di San Giovanni per la canonica e la chiesa della Fiction. Nella Piazza Grande, di fronte al Palazzo dei Consolo, invece, si trovata la caserma del maresciallo Cecchini, dove è ancora posizionato il tavolo delle partite a scacchi tra Don Matteo e il Maresciallo. Le famose passeggiate in bicicletta di Terence Hill – DON MATTEO, sono girare in Via Savelli, Via Piccardi e Via Baldassini.

A Spoleto, invece, la maestosa Cattedrale di Santa Maria Assunta, conosciuta anche come Duomo di Spoleto, è la location iconica della serie. Questo capolavoro di architettura romanica ospita opere d’arte straordinarie e rappresenta uno dei luoghi più sacri della città. Nella trama di “Don Matteo”, la cattedrale ospita la Canonica, la Caserma dei Carabinieri e il Parlatorio.
Poco distante si può ammirare Piazza della Signoria dove sono state girate molte scene della Fiction. Palazzo Bufalini è stato utilizzato per le riprese in esterna della Caserma dei Carabinieri.

L’Umbria è molto più di un’incantevole regione italiana: è un mondo di possibilità per cineasti e registi che desiderano catturare la sua bellezza e il suo fascino senza tempo. Esplorare i luoghi dove sono stati girati film e fiction in Umbria è un modo affascinante per scoprire la regione da una prospettiva unica, attraverso gli occhi dei creatori cinematografici che hanno reso questi luoghi indimenticabili sul grande e piccolo schermo.

 

Il Pozzo di San Patrizio: un’opera idraulica pionieristica

Correva l’anno 1527 quando all’architetto fiorentino Antonio da Sangallo il Giovane fu commissionata la costruzione di un Pozzo nel cuore della città di Orvieto, un’opera che si sarebbe rivelata poi una vera e propria impresa pioneristica e all’avanguardia.
A ordinare l’incarico fu l’allora Pontefice Clemente VII, durante il Sacco di Roma, che desiderava dare alla città che gli dava rifugio (dopo esservi arrivato travestito da ortolano), un approvvigionamento di acqua sempre disponibile, soprattutto durante i periodi difficili come assedi (o carestie). Fu anche coniata successivamente una medaglia, oggi conservata nei Musei Vaticani, con inciso “ut populus bibat” – “perché il popolo beva”.

Inizialmente il Papa aveva immaginato il Pozzo ad uso della rocca fortificata della Fortezza dell’Albornoz (da qui il nome “Pozzo della Rocca”). Dobbiamo attendere l’800 per l’attuale nome Pozzo di San Patrizio.

Avanguardia Rinascimentale
L’architetto Sangallo progettò il Pozzo a forma cilindrica, profondo 58 metri, partendo e prendendo ispirazione dalla scala a chioccola della Villa del Belvedere in Vaticano con un design elicoidale di scalini (ben 248) progettati in modo che non si creassero ingorghi di persone, e infatti chi scendeva e chi saliva, aveva la propria “via” libera, soprattutto chi vi si recava con i muli.
72 sono le finestre che illuminano il pozzo fino a raggiungere la penombra in profondità, dove vi si trova un piccolo ponte a collegare le due scalinate.
Il Pozzo, completato nel 1537, fu costruito scavando nel tufo (Orvieto è famosa proprio per i suoi terreni tufacei e le gallerie di tufo dove oggi si conservano e affinano molti vini famosi Orvietani) e poi nell’argilla sino ad arrivare alla falda acquifera di origine naturale.
All’ingresso vi si legge “quod natura munimento inviderat industria adiecit – ciò che non aveva dato la natura, procurò l’industria”, una chiara celebrazione dell’ingegno umano al servizio della natura.

Il Pozzo e l’Irlanda
Come accennato, il nome Pozzo di San Patrizio, arrivo nell’800 per volere dei frati del Convento dei Servi che erano a conoscenza della leggenda del “santo irlandese”, San Patrizio custode di una grotta così profonda da non avere un fondo tanto da essere riconosciuto come Purgatorio di San Patrizio (ed una volta raggiunto il fondo superando delle “prove” si potesse accedere poi al Paradiso) e che il pozzo fosse persino collegato all’Irlanda, dove il Santo fece opera di evangelizzazione, e spesso trovava nel Pozzo un momento di riflessione e di preghiera. Fu così che il Pozzo divenne una meta sacra più che militare. Oggi meta turistica e culturale di grande impatto ed emozionalità.

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Cosa fare in Umbria in Gennaio? Te lo dice UmbriaSì

Quando il trambusto delle feste natalizie si placa, Gennaio diventa il mese perfetto per una vacanza all’insegna del relax e della scoperta. L’Umbria, con i suoi borghi tranquilli, i paesaggi invernali e i sapori autentici, offre un’esperienza unica per iniziare l’anno nel modo migliore.

Ecco le nostre tre tips su cosa fare in Umbria in Gennaio

Scopri la bellezza della natura invernale

Le colline umbre, i boschi e i parchi naturali in gennaio si tingono di sfumature invernali, regalando paesaggi mozzafiato e un’atmosfera magica. Esplora i sentieri del Monte Subasio o del Parco del Lago Trasimeno, dove la quiete della stagione ti permette di connetterti con la natura in modo autentico. Se sei un amante della fotografia o semplicemente cerchi pace e silenzio, i panorami umbri invernali sapranno sorprenderti.

Esperienze uniche tra arte e cultura

Gennaio è il momento perfetto per dedicarsi a visite culturali senza la folla. Scopri i capolavori artistici dell’Umbria, come gli affreschi di Giotto nella Basilica di San Francesco ad Assisi o le opere del Pinturicchio e del Perugino conservate nei musei locali. Esplorare l’arte umbra in inverno è un’esperienza intima che ti permette di apprezzare appieno la ricchezza storica e culturale della regione.

Riscopri le tradizioni artigianali  

L’Umbria è anche la terra di antiche tradizioni artigianali che, in inverno, si possono vivere in modo più autentico. Visita i laboratori tessili , dove la lavorazione a mano crea opere uniche, oppure scopri le ceramiche dipinte a mano, simbolo di eccellenza locale. Un’esperienza immersiva che ti permette di portare a casa un pezzo della cultura umbra e di apprezzare la passione che anima i maestri artigiani.

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Le ricette di Natale in Umbria

Sapore Natalizio in Umbria: Un Viaggio Culinario tra le Ricette Tipiche

Il Natale è una festa magica, e cosa c’è di meglio per celebrarla se non immergersi nelle tradizioni culinarie di una regione ricca di storia e autenticità? In Umbria, la tavola natalizia è un vero e proprio spettacolo di sapori, con piatti che riflettono la generosità e l’amore per le tradizioni locali. In questo articolo, esploreremo alcune delle ricette tipiche del Natale in Umbria, offrendo un assaggio del patrimonio gastronomico che rende questa regione unica.

Il tipico menu di natale in famiglia in Umbria.

Antipasti

Crostini di Fegato di Pollo
Una ricetta semplice, tipica della tradizione contadina di questa regione, diffusa e apprezzata anche nel resto del Centro Italia. I crostini con il patè di fegato sono sempre presenti sulla tavola, specialmente nel periodo delle feste. Si tratta di un antipasto dal sapore molto particolare, leggermente acidulo, abbastanza sapido. Il patè viene realizzato con i fegatini di pollo ed è ottimo accompagnato col pane casereccio umbro – noto per essere povero di sale – leggermente tostato. Il crostino caldo e fragrante servito con questa salsa saporita, si abbina bene con un buon bicchiere di vino rosso locale.

Galantina di Pollo
E’ un piatto umbro considerato, nella tradizione regionale, un classico del pranzo di Natale. Sembra che di solito fossero le donne di casa che la cucinavano in cambio di denaro o, più spesso, secondo le semplici regole del baratto, di altri prodotti di prima necessità. Tant’è che si può a ragion veduta immaginare che non solo ogni paese, rocca o borgo che dir si voglia, esibiva la propria ricetta della galantina spacciandola per la migliore ma ogni donna o ogni uomo che si cimentava nell’impresa aveva una sua personale interpretazione. Questa terrina di gallina ripiena è insieme maestosa, intimidatoria e didascalica. Potremmo considerarla una sorta di relitto della cucina “sintetica”, nel senso che mette tutto (proprio tutto) insieme. È anche un piatto stile scatola cinese, visto che ogni elemento è abilmente incastrato uno dentro l’altro. Si parte dalla gallina, disossata ed eviscerata. Lo strato più esterno viene riempito di carne (pollo, manzo, lingua salmistrata, macinato di maiale), uova, mortadella (ma anche prosciutto e lardo), pistacchi, panna, tartufo. La chimera alimentare così composta viene assicurata con solide funi (spaghi), cotta nel brodo e, una volta raffreddata, servita a fettine con gelatina di pollo.

Primo

Cappelletti in Brodo
I cappelletti fatti in casa sono un must durante le festività natalizie in Umbria. Questi piccoli ravioli ripieni di carne di manzo e maiale vengono cotti e serviti in un brodo ricco, regalando calore e comfort ai commensali durante le fredde giornate invernali.

Secondo

Cappone in umido
Si tratta di un gallo castrato cucinato lentamente in un ricco sugo a base di vino rosso e aromi come rosmarino e alloro. Il cappone viene marinato con aglio, vino bianco e erbe aromatiche prima della cottura. Accompagnato spesso da contorni come purè di patate, il Cappone in umido rappresenta la tradizione culinaria umbra, offrendo un piatto gustoso e simbolo di convivialità.

Dolci

Panpepato
Il Panpepato è una delle prelibatezze natalizie più amate in Umbria. Una miscela di noci, mandorle, frutta candita, miele, cioccolato, e una miriade di spezie, questo dolce ricorda il panforte senese ma con il tocco unico umbro. È una vera e propria esplosione di sapori natalizi che delizia i sensi.

Torciglione
Tra i dolci tipici del Natale umbro ce n’è uno dalla forma molto particolare: il torciglione.
Le sue origini sono ancora incerte: alcuni sostengono che la forma sia quella di un’anguilla di lago, altri quella di un serpente. Indipendentemente dalla sua storia, si tratta di un dolce famosissimo in tutta la regione, di cui esistono diverse versioni che possono variare per dosaggio o la presenza o meno di certi ingredienti, ma soprattutto per le decorazioni finali, che lasciano moltissimo spazio alla creatività.

Rocciata
Dolce tradizionale del periodo delle festività invernali (dall’inizio di novembre fino a Carnevale), preparato soprattutto a Natale, la Rocciata è una ricetta tipica di Foligno, Assisi e Spello. La sua forma a spirale ricorda quella di un serpente arrotolato su se stesso, il cui colore rosso viene dato dall’alchermes. All’interno della pasta, un ricco ripieno di mele cotte con noci, mandorle, pinoli, fichi secchi, uva sultanina e cioccolato. Naturalmente non mancano le varianti in base alla zona e alle tradizioni di famiglia, che solitamente rimangono segrete!

Pinoccata
Dolci tradizionali delle feste di Natale a Perugia, le pinoccate sono confezionate in carte colorate e festose che rallegrano vetrine, cesti augurali e tavole. Sembra che questi dolci fossero in uso tra i monaci benedettini fin dal XIV secolo e che ancora nel tardo settecento venissero consumati al termine di fastosi pranzi natalizi.

Pressoché esclusivo del capoluogo umbro, questo dolce deve il suo nome, noto nelle varianti di pinoccati, pinocchiati, pinoccate e pinocchiate, ai pinoli, in passato più frequentemente detti pinocchi, che ne costituiscono l’ingrediente principale e gli conferiscono un gusto insolito e speziato.

Si tratta di un impasto composto unicamente di acqua e zucchero fatti bollire fino ad ottenere uno sciroppo denso, nel quale si immerge una quantità di pinoli quasi equivalente a quella dello zucchero. su metà dell’impasto, da cui verranno poi tratti tanti piccoli rombi, si aggiunge del cacao, utile a smorzare l’eccessivo gusto dolce e anche per diversificare questi prodotti, poi incartati a coppie: uno bianco e l’altro nero.

Il contrasto tra i due colori sembra richiamare il gusto decorativo medievale, quando si usava avvicinare colori assai distanti, un gusto che si ritrova nell’architettura, nelle arti decorative, ma anche negli stemmi, scudi, stendardi e gonfaloni (per non dire nei giochi – dalla dama agli scacchi – e nelle fazioni delle città come i bianchi e i neri). Allo stesso mondo medievale e rinascimentale sembra riferirsi la confezione con cui il dolce si presenta: avvolto nella carta come fosse una grande caramella, si avvicina infatti a quei “dolci da lancio” che venivano realmente scagliati durante le finte battaglie tra cavalieri e nei tornei delle feste di queste epoche lontane.

La storia del Presepe di San Francesco

L’Umbria è una terra di antiche tradizioni e profonda spiritualità. Con l’articolo di oggi dal sapore natalizio ci immergeremo in una delle tradizioni più significative: il Presepe di San Francesco di Assisi.
Questa rappresentazione sacra è una testimonianza del patrimonio culturale e religioso umbro, un’icona di fede e devozione che attrae visitatori da tutto il mondo.

La Nascita del Presepe di San Francesco
Il Presepe di San Francesco ha radici antiche che affondano nel XIII secolo.
La storia narra che nel 1223, San Francesco d’Assisi, il Patrono d’Italia e fondatore dell’ordine francescano, creò la prima rappresentazione vivente del Presepe nella città umbra di Greccio, che quest’anno festeggia l’ottavo centenario della prima rappresentazione. Il Presepe fu un vero e proprio dono alla nascita di Gesù Cristo e San Francesco ha così dato inizio a una tradizione che dura da secoli in tutta l’Italia e oltre.

La rappresentazione del Presepe a Greccio  fu concepita da  San Francesco come una grotta spoglia, con una mangiatoia logora, e al centro il Santo con le sue preghiere, gli inni alla vita, i canti santi e la sua profonda devozione.
È in questa atmosfera che il Bambin Gesù si fa presente.

Oggi come allora, il Presepe non è solo una rappresentazione artistica, ma anche un potente simbolo spirituale. Rappresenta, infatti,  l’umiltà, la semplicità e l’amore che San Francesco aveva per il bambino Gesù. Questa tradizione incarna l’essenza della fede cristiana e la importanza di riflettere sui veri valori del Natale: l’amore, la compassione e la condivisione.

La Magia del Presepe Umbro
Ogni anno, nel periodo natalizio, i piccoli borghi e le città dell’Umbria si animano con la magia del Presepe di San Francesco. Le strade si riempiono di luci scintillanti, musiche natalizie e l’aria si impregna di profumo di castagne arrostite e vin brulé.
I cittadini si dedicano con passione alla creazione di scenari intricati e dettagliati che raffigurano la natività. Case, strade e piazze vengono trasformate in veri e propri dipinti viventi, che catturano l’attenzione e l’ammirazione di residenti e turisti.

Il presepe umbro si distingue per la sua autenticità e per la cura dei dettagli, che catturano l’essenza della vita quotidiana dell’epoca. Le statuine, realizzate con maestria da artigiani locali, sono spesso fatte a mano e dipinte con colori vivaci, donando al presepe un realismo toccante.

Visitare l’Umbria durante il Periodo Natalizio
Per chiunque voglia vivere questa esperienza unica, visitare l’Umbria durante il periodo natalizio è un’esperienza indimenticabile. Oltre a contemplare i meravigliosi Presepi di San Francesco, i presepi viventi nei diversi borghi storici e medievali, ci sono sparsi i Mercatini di Babbo Natale in location suggestive come quello di Perugia nella Rocca Paolina, o ancora l’Albero più grande del mondo a Gubbio o l’Albero più grande del mondo sull’acqua sul Lago Trasimeno…

Non perdere questi fantastici appuntamenti, ti aspettiamo per il tuo Natale in Umbria!

L’albero più grande del mondo a Gubbio

Ufficialmente la data di nascita del Progetto e della realizzazione dell’Albero che si adagia sulle dolci pendici del Monte Igino a Gubbio risale al 1891 ricevendo nel 1991 il Guinness dei Primati come l’albero di Natale più grande del mondo.
Oggi come da tradizione trentennale l’Albero più grande al Mondo di Gubbio viene acceso a inizio dicembre e spento la seconda domenica di gennaio.

Sicuramente è tra le attrattive natalizie più d’impatto non solo per l’Umbria, arrivando ad accogliere visitatori che si affollano per ammirare l’albero più grande del mondo da tutta l’Italia e dall’estero.

Collocato lungo le pendici del Monte Igino, è composto da circa 800 luci alimentate da fonti rinnovabili e pertanto non solo un progetto a grande impatto turistico ma anche ecosostenibile.
L’Albero di Gubbio è largo 450 metri e alto 750 e misura 13 mila metri quadrati, raggiungendo la Basilica di Sant’Ubaldo sulla cima della montagna.

Il Natale di Gubbio

Il Comitato che dal 1992 (anno della sua fondazione giuridica) si occupa della realizzazione dell’Albero e in un certo senso anche della promozione turistica della città di Gubbio a Natale, è dedicata, e ne prende il nome, a Mario Santini, l’ideatore del progetto. Ogni anno l’Albero viene acceso da personalità importanti come quella di Papa Francesco ma anche da “luoghi” importanti come nel 2017 acceso da Paolo Nespoli direttamente dallo Spazio.

Gubbio e la Magia del Natale si accede non solo con le luci dell’Albero più grande del Mondo, con il suo fascino, la sua maestosità, attirando la curiosità dai più piccini e la meraviglia dei più grandi, ma si adorna dell’atmosfera natalizia anche grazie all’iniziativa Christmas Land con mercatini, il tour sul Trenino di Babbo Natale, il Villaggio di Babbo Natale e tante iniziative a tema. 

Cosa fare in Umbria in Dicembre? Te lo dice UmbriaSì

Dicembre è un mese magico in Umbria, quando il paesaggio si trasforma in un incantevole scenario invernale.

Ci piacerebbe guidarti attraverso un viaggio unico in questa regione affascinante, offrendoti un’esperienza indimenticabile durante la stagione delle festività.

Scopri con noi cosa fare in Umbria a dicembre e lasciati incantare da questa destinazione unica.

Mercatini di Natale
Immergiti nell’atmosfera festiva esplorando i mercatini di Natale di Perugia e Assisi, Gubbio, Spoleto, Orvieto, Terni
Le piazze si riempiono di luci scintillanti, bancarelle colorate e il delizioso profumo di specialità locali. È l’occasione perfetta per acquistare regali unici e assaporare le prelibatezze umbre.

L’albero di Natale sull’acqua più grande del mondo sul Lago Trasimeno
L’albero di Natale sul Lago Trasimeno è una magica tradizione che illumina le sponde del lago in dicembre. L’albero sfoggia luci scintillanti, creando uno spettacolo incantevole riflesso sull’acqua. La cerimonia di accensione, solitamente accompagnata da eventi festivi, attira visitatori e residenti, creando un’atmosfera natalizia unica sulle rive di questo pittoresco lago umbro. Un’esperienza imperdibile per immergersi nella magia delle festività in un contesto suggestivo.

L’albero più grande del mondo a Gubbio
Sicuramente è tra le attrattive natalizie più d’impatto non solo per l’Umbria, arrivando ad accogliere visitatori che si affollano per ammirare l’albero più grande del mondo da tutta l’Italia e dall’estero.
Collocato lungo le pendici del Monte Igino, è composto da circa 800 luci alimentate da fonti rinnovabili e pertanto non solo un progetto a grande impatto turistico ma anche ecosostenibile. 

Presepi Viventi: Tradizione e Autenticità
L’Umbria è una terra di antiche tradizioni e profonda spiritualità. Con l’articolo di oggi dal sapore natalizio ci immergeremo in una delle tradizioni più significative: il Presepe di San Francesco di Assisi.
Questa rappresentazione sacra è una testimonianza del patrimonio culturale e religioso umbro, un’icona di fede e devozione che attrae visitatori da tutto il mondo.

L’Umbria in dicembre offre un’esperienza unica che fonde la magia delle festività con la bellezza della natura e della tradizione. Affidati a noi per organizzare il tuo viaggio, garantendoti un’immersione completa nella cultura, nella gastronomia e nelle meraviglie paesaggistiche di questa affascinante regione italiana.

Rendi il tuo dicembre indimenticabile con un viaggio in Umbria.

💚 Ti Aspettiamo in Umbria 💚

Luisa Spagnoli

Oltre la Moda e il Cioccolato, una Donna Filantropa all’Orizzonte

Luisa Spagnoli, un nome che evoca immediate immagini di moda raffinata e golosità cioccolatose. Tuttavia, il suo retaggio va ben oltre le passerelle e le prelibatezze. Oggi, vogliamo svelare il lato meno conosciuto di questa straordinaria donna: la sua anima filantropa.

Per chi, come me, ha avuto la fortuna di vagare per la pittoresca collina di Santa Lucia in giovane età, non era affatto raro incrociare dei coniglietti d’angora fuggiti dai giardini di Luisa.
Dopo le devastazioni della Seconda Guerra Mondiale, Luisa Spagnoli si appassionò a questi adorabili animali, iniziando non solo a crearne una collezione, ma a intuire un segreto che avrebbe rivoluzionato il mondo della moda: l’arte di pettinare, piuttosto che tosare, questi conigli.
Un gesto gentile che permetteva di ottenere un filato dalla morbidezza senza precedenti, un tessuto che coccolava la pelle come nessun altro.

E che dire dei suoi deliziosi cioccolatini? Il Bacio Perugina è un nome conosciuto in tutto il mondo, ma c’è un’altra tavoletta che porta il suo nome, una creazione che alcuni perugini chiamano affettuosamente “Carrarmato“, forse come omaggio alla sua tenacia e alla sua forza d’animo.

E infine, non possiamo dimenticare il contributo di Luisa Spagnoli alla creazione della Città della Domenica, il primo parco a tema d’Italia, nato grazie all’ingegno di suo figlio Mario nel 1963. Decise di trasformare i terreni di sua proprietà sul monte Pulito, nel quartiere di Ferro di Cavallo a Perugia, in un parco per il tempo libero delle famiglie, una sorta di città ideale che doveva inizialmente prendere il nome di “Spagnolia“.
Di enormi dimensioni per l’epoca (oltre 43 ettari di terreno), il parco presenta, immersi nella fittissima vegetazione umbra, aree faunistiche e strutture tematiche fiabesche.

Luisa Spagnoli è stata molto di più di una semplice icona di moda e cioccolato. È stata una donna visionaria, una filantropa generosa e un’ispirazione per le generazioni future. La sua eredità va ben oltre i confini delle passerelle e dei cioccolatini, un esempio luminoso di come la passione, la dedizione e la gentilezza possano plasmare il mondo a beneficio di tutti.



Credit photo by:
Cittàdelladomenica.it
NestlèItalia.it
Ilverdemondo.it
Kongnews.it
IlDenaro.it

Federico da Montefeltro by bike

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